Il Parco sommerso di Baia è situato nel golfo di Napoli e interessa il tratto di mare circostante la punta del castello di Baia fino a Punta Epitaffio. Quest’area marina protetta rappresenta un vero e proprio museo sommerso creatosi a causa di fenomeni di bradisismo negativo che ha fatto sprofondare la costa compresa tra Punta Campanella e Capo Miseno nel corso dei secoli. Ai tempi dell’antica Roma era un’importante meta di villeggiatura e i resti di questo grande complesso del mondo antico oggi giacciono in un fondale sabbioso compreso tra i 2 ed i 16 m di profondità.
Un’immersione consente di ammirare mosaici in ottimo stato di conservazione, colonne, resti di edifici, di moli e di peschiere. Si può osservare come queste strutture abbiano offerto anche il substrato ideale per lo sviluppo di molti organismi marini tra cui Briozoi, Serpulidi e Spugne variamente colorate, anemoni e nudibranchi. Tra le numerose fenditure delle antiche strutture sommerse si possono scorgere Polpi e pesci di tana. Dalle sabbie dei fondali si erge la Pinna nobilis: il più grande bivalve del Mediterraneo. L’area marina protetta è stata istituita nel 2002 ed ha una superficie di 176,6 ettari ed una linea di costa di 3,7 Km; è suddivisa in tre zone: zona A, zona B e zona C.
Comprende il tratto di mare tra il molo di Lido di Augusto ed il pennello di Lido Montenuovo.
Comprende il tratto di mare antistante Punta dell’Epitaffio.
Comprende parte della zona di mare antistante l’abitato di Baia.
Comprende parte della zona di mare tra Punta Epitaffio e la secca Caruso.