Bakar è una bellissima cittadina, che si distende sulla collina sovrastante, purtroppo deturpata dalle installazioni industriali. Il nucleo medievale fortunatamente conserva le sue strette e anguste viuzze dove si affacciano importanti edifici, tra cui un castello del XVI° secolo e una casa conosciuta con il nome di “casa turca”.
L’ancoraggio è all’interno del porto in 8 m d’acqua su fondo fangoso buon tenitore. Il ridosso è buono da tutti i settori eccetto da SE e dalla bora che qui soffia violentemente con raffiche provenienti da tutte le direzioni. Lo scirocco invece genera grandi onde. Servizi: acqua e corrente in banchina presso la capitaneria. Supermercato, macelleria. Ufficio postale. Ambulatorio medico e farmacia. Ristorante e bar. In città ci sono posta, banca, una pescheria, diversi ristoranti e piccoli bar, l’albergo Jadran con il suo plateatico in riva al mare, farmacia, panificio, edicola, una bella Biblioteca Civica con internet wifi e una delle più antiche scuole natiche.
Il Golfo di Bakar o Golfo di Buccari ha le rive terrazzate con muri a secco e, fino a non molto tempo fa veniva coltivata la vite da cui si produceva lo Spumante di Bakar. Il paese si trova in fondo a una baia rocciosa, con apertura sul Quarnero e con mare che raggiunge profondità di 40m: sembra una laguna dalle acque placide ma, soprattutto in inverno, è esposta alla bora e allo scirocco; osservando attentamente si può vedere l’acqua ribollire per la presenza di sorgenti di acqua dolce provenienti dalla vicina montagna. Una lunga passeggiata congiunge i due lati dalla baia, vicoli e vicoletti da esplorare e tanti scorci pittoreschi. Il clima è Mediterraneo mite, la flora è molto varia e consiste per lo più di alberi decidui e vegetazione bassa – vengono coltivate diverse varietà di frutta e ortaggi. In passato Bakar era un porto commerciale oltre che la sede del cantiere navale che, tra l’altro, costruì la prima nave a vapore della marina da guerra austriaca – la Marianna. L’odierna Bakar sorge dove anticamente si trovava l’abitato romano di Volcera. Dove oggi si trova la Piazza Principale è stata rinvenuta una necropoli del I° e II° secolo d.C. e numerose monete romane. Costruita a forma di anfiteatro ha una parte antica chiamata Grad e una più recente suddivisa tra Primorje e Zagrad e collegate tra loro da ripide stradine e scalinate. Nel punto più alto di Bakar si trova il Castello dei Frankopan a pianta triangolare del XVI° secolo. Due dei cinque torrioni hanno dato il nome a due parti della città – Turan e Fortica. Nel Medioevo, il Castello venne convertito in edificio residenziale e la facciata sud venne risistemata per costruire un piccolo palazzo. Nel cortile si possono vedere delle bombarde del XVI° secolo mentre sulla cinta muraria si trovano la porta Nord della città e la “scorciatoia” per la chiesa di S.Cosimo sulla collina.
Da non mancare anche una visita alle belle chiese di Bakar che si trovano nella città vecchia chiamata Grad: Chiesa di Sant’Andrea l’Apostolo, Chiesa di Santa Margherita, Chiesa della Santa Croce, Chiesa di Santa Maria.
Sant’Andrea è la Chiesa più grande di Bakar e sotto il santuario si trova una cripta con due corridoi e 80 tombe in cui sono stati sepolti i cittadini più importanti di Bakar, insieme al costruttore della chiesa. Al suo interno di trovano la Trinità di Girolamo Santacroce e una Pala d’altare di Janez Stubic, mentre nel tesoro della chiesa sono inclusi un crocifisso romanico del 400 e il reliquiario di S.Orsola del XVI secolo. In una lapide che si trova nell’angolo destro della facciata si può vedere lo stemma dei Frankopan principi di Modrus (due leoni che spezzano l’albero del pane) ed è datato 1707, mentre nell’angolo opposto si trova la lapide che ricorda il Capitano Giovanni Marochin nobile di Croazia e Ungheria. I palazzi più interessanti sono l’Ospizio del 1526, la casa del Vescovo del 1494, la casa Turca e la casa Romana con terrazzino coperto doppio e la casa del Pievano del 1514 tra le quali sono state inserite piazzette colorate da fiori e aiuole di ippocastani. Bakar non ha vere e proprie spiagge, ma terrazze cementate con accesso agevolato in mare nei due lati della baia, acque profonde e cristalline con le famose sorgenti di acqua dolce proveniente dalla vicina montagna che fanno ribollire il mare. Durante tutto l’anno vengono organizzate diverse manifestazioni: dal Carnevale legato alla tradizione Fiumana, fino alla Fiera di Santa Margherita che si tiene il 13 Luglio per celebrare la festa della città con concerti, una grande Battaglia Navale, escursione sul monte Risnjak e parata storica dell’esercito, con spettacolo pirotecnico a chiusura.
E poi regate, sagre di paese e concerti organizzati all’aperto sulla Riviera.
Essendo un paese di passaggio, Bakar è un comodo punto di partenza per organizzare escursioni verso località più vivaci e turistiche come la Riviera di Crikvenica o l’isola Krk dove, nel periodo estivo vengono organizzate fiere, spettacoli teatrali, feste all’aperto e si può approfittare delle bancarelle lungomare per acquistare prodotti locali e souvenir. Alcune curiosità: sopra la baia di Bakar si possono vedere i muri a secco restaurati ad opera di volontari: sono un monumento storico, ma anche un metodo di coltura molto antico utilizzato per proteggere le rive fertili dal vento e dall’erosione; il biscotto da nave è un pane secco a forma di anello che i marinai si portavano nelle lunghe traversate al posto del pane frescoche viene mangiato intinto nel vino; Infine c’è la famosa Beffa di Buccari che, da citazioni storiche…”fu un episodio della prima guerra mondiale avvenuto nella notte tra il 10 e l’11 febbraio 1918. Si tratta di un’incursione effettuata da motoscafi armati siluranti (MAS) della Regia Marina contro naviglio austro-ungarico nella baia di Buccari. Dopo la vittoriosa incursione su Trieste del dicembre 1917, in cui i MAS 9 e 13 … avevano affondato la corazzata austro-ungarica Wien, fu decisa un’azione di forzamento della baia di Buccari dove erano stanziate diverse unità navali nemiche. Benché si sia trattato di un episodio dalla sostanziale irrilevanza militare riguardo alle conseguenze, cionondimeno la sua eco ebbe l’effetto di risollevare il morale dell’Italia, messo a dura prova dalla grave sconfitta di Caporetto di alcuni mesi prima…”