È una città molto bella, 13NM a NW di Bar, con servizi adeguati ai diportisti.
L’avvicinamento è diretto, anche se non sembra. Sorgono problemi solo con vento forte dal largo. L’isola di Sv. Nikola a SE e l’antenna a W aiutano nella localizzazione. Quest’ultima è unita alla terraferma da due scogliere di rocce emergenti e sommerse che all’estremità N dell’isola avanzano per NW e N. Anche di fronte al lato SW dell’isola giacciono una serie di scogli. A 400 m circa a WNW dell’estremità S dell’isola giace Greben Galijola, uno scoglio coperto da 1,8 m d’acqua, visibile solo con mare mosso. A NW di tale scoglio, a circa 800 m di distanza, altri due scogli pericolosi.
Arrivando da SW aggirare l’isola di Sv. Nikola stando almeno a mezzo miglio di distanza finchè una coppia di boe luminose non diventa visibile a SE della città vecchia e a NW di Otok Sv. Nikola. Passare tra le due boe e dirigere per 016° verso la boa laterale verde. Lasciarla a dritta e con rotta 291° passare a N della boa laterale sinistra di fronte alla testata del molo. Quindi, piegare per passare a N del fanale sulla banchina o procedere verso il marina.
Con forti venti dal largo è assolutamente sconsigliato l’avvicinamento, l’ingresso diventa molto pericoloso.
Ancorare a NE del marina, in evidenza dagli scogli sommersi che si protendono dall’estremità N di Otok Sv. Nikola. Dare fondo in 4 m con buona tenuta su sabbia e alghe.
Il ridosso è completo all’interno del porto.
Acqua e corrente alla banchina principale e ai pontili del marina. Alla testa del pontile più a S, la banchina carburante; lug e ago 08:00-20:00, negli altri periodi dell’anno 09:00-16:00. Servizi con docce. Lavanderia. Wi-fi. Assistenza tecnica per motore, apparati elettrici ed elettronici, Gru. Rimessaggio motoscafi presso il cantiere nella parte N di Sv. Nikola. Riempimento delle bombole a gas. Negozio di nautica vicino alla banchina della dogana.
In città: negozi e supermercati, mercato giornaliero di frutta e verdura e tutti i servizi utili. Noleggio auto, taxi e autobus.
La riviera di Budua è situata in una zona ad alta densità turistica, complici le numerose attrazioni e i costi di vita relativamente bassi; la cittadina è inoltre ricca di memorie relative alla sua lunga storia. Poco estesa e con una popolazione che si aggira intorno ai 60.000 abitanti, nel periodo estivo questa pacifica meta è presa letteralmente d’assalto dai turisti, richiamati dalle sue bellezze paesaggistiche e dai suoi tesori artistici, storici e gastronomici.
La sua prima menzione risale al V° secolo a.C. come insediamento illirico, ma probabilmente era già un emporio greco dal X° secolo a.C., con il nome di Buthoe (Secondo la leggenda il fondatore di Budva fu Cadmo, progenitore di Edipo, il quale partì alla ricerca della sorella Europa, rapita da Zeus, ma durante il cammino attraverso l’Illiria sposò Harmonia. Sulla via del ritorno in Grecia sopra un carro trainato da buoi, la coppia si fermò e fondò la città di Buthoe- bue in greco). Fu poi conquistata dai Romani e nel Medioevo fu soggetta, con alterne vicende, a varie dominazioni. In seguito divenne sede vescovile con il nome di Butua o Budua.
A partire dal 1442 la città entrò a far parte dei dominii della Repubblica di Venezia, periodo in cui furono rafforzate le fortificazioni. Fu costruito ed ampliato l’ardito castello e rafforzate le mura assumendo un assetto urbanistico che è rimasto immutato per cinque secoli fino ad oggi. Sulle porte della città sono ancora visibili i leoni di San Marco testimoni della dominazione veneziana. In questo modo poté sempre opporre una valida resistenza ai numerosi tentativi turchi di impossessarsene. Budua fu anche residenza di un podestà veneziano.
Con la caduta della Repubblica di Venezia, Budua fu occupata dagli austriaci con il resto della Dalmazia e dopo il Congresso di Vienna la città passò all’Impero austriaco, sotto il quale rimase fino al 1918, quando fu inglobata nel Regno di Jugoslavia. La maggior parte della sua popolazione parlava il veneto fino all’inizio del XIX° secolo. La popolazione italofona calò drasticamente fino ad diventare una minoranza.
Nel secondo dopoguerra Budua è entrata a far parte della repubblica federata jugoslava del Montenegro, di cui ha seguito le sorti fino alla recente indipendenza.
La principale attrazione di Budva è costituita dalle sue spiagge: sono ben 17 e, ciascuna a suo modo, unica. La più famosa è quella di Jez, che fa da scenario ad importanti concerti come il Sea Dance Festival. Bečići, definita “la spiaggia più bella d’Europa”, è circondata da palme e vegetazione mediterranea. Le spiagge più attrezzate, per gli amanti del relax e per le famiglie, sono quelle di Petrovac e Mogren, munite di tutti i comfort. La più selvaggia è quella di Reževići, poco nota ai turisti.
Il suo centro storico, caratterizzato da viuzze strette e ciottoli, è particolarmente suggestivo. Il suo cuore pulsante è la “Cittadella”, in cui si trova la chiesa del XII° secolo di Santa Maria di Castello. Molto amata dai visitatori è anche la fortezza di Mogren, che si trova subito dopo l’omonima spiaggia. Costruita nel XIX° secolo e coinvolta per la sua posizione strategica in entrambe le guerre mondiali, offre oggi una splendida vista panoramica. Il simbolo principale della città è tuttavia considerato “Il ballerino di Budva”, una statua situata in riva al mare, appena fuori dalle mura della città vecchia. Secondo la gente del posto, sfregarla è segno di buon auspicio.
Per gli amanti dei musei, la scelta è tra:
Il museo cittadino, che ospita una gran quantità di oggetti di epoca greca, romana e bizantina;
Il museo marittimo, con navi, mappe e una gran quantità di libri;
La galleria moderna, situata nel centro storico, contiene opere d’arte non solo degli artisti montenegrini ma anche di tutta la Jugoslavia e di altri paesi europei.
Per le spese si consiglia una visita al TQ Plaza, unico centro commerciale della città oppure una passeggiata in via Mediteranska, ricca di negozi colorati. Con un po’ di fortuna ci si può imbattere nel pittoresco mercato delle pulci che anima il centro della città con le sue bancarelle e i suoi oggetti d’antiquariato.
Budva è considerata la Rimini del Montenegro e una valida alternativa alla più blasonata Ibiza per la sua rinomata vita notturna e i suoi locali avanguardisti. Il più famoso è il Trocadero, una struttura su quattro piani situata nel centro della città e noto per i suoi giochi di luce. Il Club Emporio e il Club Paris sono perfetti per chi ama i buoni coktail. Piuttosto informale l’ambiente all’Old Fisherman’s Club, così come in uno dei numerosi ristoranti che affollano il lungomare di Budva per chi preferisce delle serate più tranquille al clamore delle discoteche.
A Budva si può lasciare la barca in tutta sicurezza per andare a esplorare l’entroterra. Ci sono agenzie che organizzano gite verso le località di maggior interesse: Cetinje, antica capitale del Montenegro; Il parco Nazionale di Lovcen e Skaradarsko Jezero, il lago sul confine tra Albania e Montenegro.