Ampia baia con diversi ancoraggi all’interno. In prossimità dell’ingresso l’isolotto Nisis Arsidha.
– Chapel Cove (Baia della Chiesetta): sul lato W di questa grande baia, questa è quella più chiusa, occupata dagli
stanziali su ormeggi permanenti. Dare fondo lontano da questi, dove c’è posto. Buono il ridosso dal meltemi. Una
trattoria aperta in estate.
– Angolo NW della baia: anche questo è occupato da molte barche su ormeggi permanenti. Il ridosso dal meltemi è
discreto.
ATTENZIONE: in queste due calette la tenuta del fondo in alcuni punti è scarsa. Il fondo di sabbia dura e roccia diventa buon tenitore quando l’áncora ha agganciato, anche se l’operazione non è facile.
– Palaia Fokaia: porticciolo con fondo di 2-3 m lungo la metà foranea del molo ma in genere è occupato dai locali. All’interno del porto le profondità sono inferiori a 1 m. Avvicinarsi con cautela poichè le profondità sono variabili con scogli sommersi che si innalzano di 2-2,5 m dalla superficie, in prossimità del porto. Si suggerisce di ancorarsi all’esterno in 3-6 m d’acqua facendo molta attenzione alle rocce sparse di tipo corallino che possono incattivare l’áncora. La protezione da meltemi è buona, anche se la baia è investita da raffiche.
Acqua e corrente sul molo. Carburante nelle vicinanze. Negozi forniti del necessario e trattorie in paese.
Qualche trattoria sul lungomare approfitta un po’ della posizione e può succedere che si mangi male pagando molto.
La Tavern Mythos ha ottime recensioni ma consiglio comunque di leggere il menù prima di sedersi e comunque scegliere con cura il ristorante.
Ci sono diverse escursioni organizzate, escludendo le crociere, in città, anche in bicicletta.