Porto asservito alle navi traghetto situato nell’estremità N dell’isola di fronte a Brestova (Istria). L’arrivo non presenta pericoli. Va considerato che nel canale (Vela Vrata) vige un sistema di regolamentazione del traffico. Calare l’ancora e fissare una cima in banchina. Numerose le barche locali. La baia è ben ridossata dalla bora e dallo scirocco ma è esposta ai venti da W e da SW. Notevole il moto ondoso sollevato dal transito dei traghetti. La costa E di quest’isola è completamente esposta alla bora e manca di baie protette, non offre nessun rifugio sicuro finchè non si arriva nell’estremità SE dell’isola. Servizi: acqua presso l’ufficio traghetti; ufficio postale, ristorante e bar vicino alla banchina dei traghetti.
Porozina è il porto di arrivo del traghetto da Brestova. È il primo paese che accoglie i visitatori dell’isola.
La parte antica del paese si trova su una collina ammantata da lecci che si affaccia sul porto, nel quale si trovano la banchina, la biglietteria, due piccoli bar-chiosco, un bar con tavolini più vicino al molo e un ristorantino in cima a una scalinata proprio in fondo al porto sulla destra (la Konoba Aragosta).
Anticamente era sede di un presidio romano che controllava il passaggio nel canale tra Istria, isola di Cres e costa liburnica. Sulla collina sopra il porto c’era un faro (da cui il nome Pharus insulae) e sotto il dominio di Venezia fu sede della dogana e di un presidio militare. Sulla collina sopra il porto si trovano le rovine del monastero Francescano del XVII° secolo appartenente al terzo ordine che era un importante centro di conservazione della cultura e della scrittura Glagolitica e della chiesa annessa del XV° secolo dedicata a San Nicolò. Venne abbandonato nel 1843 e in parte demolito. La chiesa gotica fu soggetta a diversi furti e a un incendio nel XVI° secolo, tuttavia si è ben conservata e oggi si possono ammirare le iscrizioni glagolitiche sulle pareti. A 6 km da Porozina si incontrano i villaggi di Filozici (4 abitanti!) e Dragozetici, il quale domina una larga pianura ed è protetto dalla bora da un fitto bosco. Ospita due chiese: la cappella cimiteriale dei Santissimi Fabiano e Sebastiano del 1479, e la chiesa parrocchiale del 1872 con opere d’arte del XV° secolo. Dal paese parte un sentiero che conduce ad alcune baie nascoste: la prima dista 200m ed è una piccola insenatura con scogli e rocce, protetta dal sole da alberi lussureggianti; la seconda baia si trova a circa 250m, una mezzaluna di ciottolini bianchi, pini e lecci, racchiusa da scogli con mare turchese poco profondo ma man mano che si avanza diventa di un bel blu profondo, decisamente spettacolare; la terza baia, separata dalla precedente da un piccolo promontorio, non misura più di 50m, è nascosta dalla vegetazione ed è meta di naturisti; formata per lo più da scogli con un piccolo tratto di ciottoli, anche questa spiaggia si trova a meno di 250m dal paese.
Ci sono poi altre baie, raggiungibili più facilmente in barca che a piedi che hanno le stesse caratteristiche delle precedenti: alti scogli delimitano tratti di ciottoli e ciottolini bianchi e alberi rigogliosi forniscono ombra naturale e riparo nelle giornate più assolate. Essendo Porozina un paese poco turistico, queste spiagge sono poco frequentate, tranquille e rilassanti. A Porozina ci sono diversi sentieri idonei per le passeggiate a piedi o in bicicletta.
Un percorso incantevole è quello che unisce Porozina a Beli: percorrendo la strada principale che unisce i due paesi, che si estende per 19km, si attraversano piccoli borghi caratteristici immersi nei boschi, fino a raggiungere Beli, abbarbicata su un’alta roccia. Da Beli numerosi sentieri portano sulle colline circostanti, toccando chiesette rurali e rovine romane. Qui c’è uno dei siti più interessanti per le immersioni: il relitto del piroscafo Lina affondato presso Porozina nel 1914. In questa rada c’è solo un Fast Food con vista sul mare dove poter mangiare pizza e panini ma che non ha ottime recensioni.