Comandante, come e quando nasce Sailornet e, soprattutto, perché?
È una bella domanda questa…
Sailornet nasce da una semplicissima considerazione, a cui sono giunto ormai oltre dieci anni fa, in un momento quasi conclusivo della mia carriera – interamente basata sul mare – e in particolar modo a seguito dell’esperienza maturata occupandomi del Gruppo Rodriguez, cantieri navali specializzati nell’ambito del diporto nautico: Il diportista – un “dilettante” per definizione – in molti casi, affronta il mare senza le competenze e le risorse tipiche dei professionisti, non solo trovandosi di fronte a un ambiente difficile, ma muovendosi anche in un mondo – quello del diporto nautico – in cui regna fondamentalmente la disorganizzazione.
Se consideriamo, per esempio, ciò di cui siamo abituati a disporre quando viaggiamo in macchina, risulta evidente quanto sia carente l’organizzazione informativa e assistenziale offerta attualmente dal mondo nautico. Basti pensare all’autostrada e a tutti i servizi utili di cui essa dispone: bar, ristorante, benzinaio ecc. Ci mettiamo al volante e partiamo senza porci troppi problemi e, soprattutto, sentendoci protetti. E se poi, dovesse capitare di accostarsi sulla corsia di emergenza, lo faremmo comunque in tutta sicurezza. Se ci fermassimo in mezzo al mare, invece, con la barca in avaria, la situazione sarebbe estremamente più problematica.
Da qui l’idea di venire incontro al diportista, mediante la creazione di una struttura esterna che potesse assisterlo, aiutarlo e consigliarlo nella conduzione della sua navigazione. Sailornet nasce inizialmente con questo obiettivo: mettere a servizio del diportista le capacità professionali di un gruppo di “professionisti” del settore..
Successivamente, ci siamo resi conto che fornire un servizio basato esclusivamente sul patrimonio informativo non fosse sufficiente.
È a questo punto che nasce la seconda parte di Sailornet, interamente dedicata all’assistenza e quindi alla capacità di intervenire, risolvendo qualunque tipo di imprevisto si fosse potuto verificare.
Ciò ha comportato, nel tempo, da un lato l’esigenza di sviluppare e ampliare sempre più la struttura informativa, consistente in un database con tutte le informazioni necessarie provenienti da fonti certe e autorevoli, successivamente filtrate e organizzate, e dall’altro, la creazione di una rete di assistenza che assicurasse un pronto intervento su tutte le branche tecniche di interesse per il diporto. Oggi questa rete, distribuita capillarmente in tutto il Mediterraneo, vanta numeri a quattro cifre corrispondenti a migliaia di centri di assistenza in grado di coprire tutti i settori tecnici.
Per poter garantire gli interventi di assistenza in mare per le unità in panne, ovunque si trovassero, è stato necessario assicurare sempre la comunicazione tra l’unità e la nostra centrale operativa attraverso l’utilizzo di dispositivi satellitari di telelocalizzazione..
Sailornet, a tale scopo, ha ottenuto l’autorizzazione del ministero delle infrastrutture per la gestione di reti e servizi satellitari dedicati alla sicurezza della navigazione in mare, e ha instaurato un rapporto collaborativo con il provider di connettività satellitare Globalstar, diventandone distributore nazionale per tutto ciò che attiene sia la componente voce che quella dati. In questo ambito abbiamo realizzato il pacchetto Blusat il cui scopo è legato esclusivamente alla sicurezza in mare anche in assenza di copertura GSM e che prevede l’installazione a bordo di un pratico e compatto telelocalizzatore in grado di dialogare direttamente con la nostra Centrale Operativa.
Quindi questa è la mission di Sailornet: venire incontro alle esigenze del diportista.
Sì. Noi sintetizziamo dicendo che “Sailornet è garanzia di sicurezza” perché permette una navigazione tranquilla e sicura, provvedendo a risolvere qualunque possibile imprevisto capiti al Navigante.
La sicurezza è sempre vista nell’ottica della prevenzione oltre che poi dell’attivazione delle soluzioni che consentano di eliminare il problema Ciò significa andare per mare preparati, mettendosi nelle condizioni di poter scongiurare un evento negativo. E, comunque, qualora questo dovesse verificarsi, avere la certezza di interagire con chi è in grado di intervenire con prontezza, tempestività e professionalità, eliminando il problema, senza crearne di ulteriori naturalmente.
Lei è colui che muove le fila, ma quali sono gli attori che lavorano “dietro le quinte” di questa struttura? Qual è il motore pulsante di Sailornet?
Il motore pulsante di Sailornet è ciò che noi genericamente chiamiamo Centrale Operativa ovvero la sintesi di due elementi fondamentali: la componente preparatoria – una sorta di fabbrica del prodotto, come mi piace definirla – e la componente interattiva dell’erogazione del servizio.
Tale connubio si basa su di una accurata organizzazione, incentrata sulla gestione e sull’aggiornamento di un potente database interno, detentore del nostro Know How e di tutti i nostri strumenti d’intervento; sulla gestione di una rete di assistenza continuamente incrementata, stimolata e selezionata e sulla rigorosa osservanza di procedure dettagliate, specifiche e in continua evoluzione che consentono di mantenere alti i livelli qualitativi dei servizi che Sailornet offre.
Naturalmente questo ha comportato l’esigenza dell’ottenimento della certificazione ISO 9000 con tutto ciò che ne consegue in termini di garanzia e di efficienza organizzativa.
Può indicarci qualche esempio dei casi più frequenti con cui vi confrontate? E quindi di quei servizi che vi trovate quotidianamente a erogare a chi scelga di diventare vostro cliente? Cos’è che rende Sailornet differente dalle altre organizzazioni?
Non credo esista un’organizzazione che possa essere oggi paragonata a Sailornet nella sua interezza, sia per l’ampia gamma dei servizi offerti che per l’estensione territoriale che abbraccia.. Sicuramente esistono singole iniziative che si occupano, tuttavia, di alcuni aspetti di norma abbastanza locali.
Fondamentalmente, un abbonamento a Sailornet garantisce la tranquillità durante una vacanza in mare unitamente alla sicurezza che con una semplice telefonata, o, ancor meglio, con la semplice pressione di un pulsante, sarà possibile risolvere, in tempi rapidi, ogni eventuale imprevisto che si dovesse presentare. Prendiamo, ad esempio, il caso tipico di una famiglia che parte per una vacanza in mare a bordo di un’imbarcazione di 12 metri, condotta dal padre di famiglia. L’imbarcazione viene colta da un’avaria improvvisa che la blocca a 5 miglia di distanza dalla costa. Che fare? La Guardia Costiera non ha nessun obbligo di recuperare un’imbarcazione, essendo il suo ruolo istituzionale rivolto unicamente alla salvaguardia della vita umana in mare. Pertanto, una volta messe in sicurezza le persone, la barca verrebbe lasciata in mezzo al mare, finendo alla deriva. L’intervento di Sailornet comporta la garanzia che la barca in questione venga raggiunta nel giro al massimo di un’ora, un’ora e mezza, da un’imbarcazione di assistenza che tenterà di risolvere il problema tecnico sul posto. Qualora questo non fosse possibile, si occuperà di recuperare la barca, portandola presso l’ormeggio più vicino per farla riparare dal centro di assistenza convenzionato più prossimo. Nella maggior parte dei casi nel giro di poche ore, ove naturalmente l’avaria consenta una soluzione con le risorse tecniche presenti nel porto, la stessa famiglia potrà riprendere tranquillamente il mare per proseguire la vacanza.
Una struttura che tra i tanti servizi messi a disposizione della propria clientela offre anche la possibilità di organizzare gli ormeggi durante la crociera, contattando i vari porti d’interesse per la disponibilità, gli eventuali costi e inviando poi un resoconto per la scelta definitiva.
Servizi informativi, sicurezza in mare, assistenza in caso di avaria, interventi tecnici. Sailornet, però, non offre solo questo. Ci parli degli esclusivi servizi Lifestyle.
I nostri clienti spaziano da proprietari di barche di 5, 6 metri ad armatori di superyacht. Chiaramente si tratta di due realtà completamente diverse. Da qui l’esigenza di differenziare la nostra offerta.
Il pacchetto di servizi base è comune e garantisce la risoluzione dei problemi tecnici – assistenza tecnica, informazioni sulla navigazione, il recupero, la prenotazione di posti ormeggio, ecc. – in sostanza tutto quello che riguarda la vita dell’imbarcazione nella sua permanenza in porto e in mare.
Per quella tipologia di utenza, invece, che utilizza la propria barca non soltanto come strumento di navigazione ma anche come strumento sociale abbiamo previsto tutta una serie di servizi esclusivi di Lifestyle. Parliamo di una sorta di Concierge di lusso, rivolta esclusivamente a soddisfare le specifiche esigenze delle persone a bordo, dalla prenotazione di una limousine, ad esempio, all’organizzazione di un catering improntato su una determinata tipologia di menu al reperimento di babysitter che parlino lingue specifiche o la disponibilità di un mezzo aereo per il trasporto di persone o cose.
Ciò che si evince è l’impressione di essere costantemente seguiti, sia in mare che una volta approdati. E questo attraverso delle soluzioni accessibili a qualunque tipologia di diportista che voglia affrontare una vacanza in mare in tutta serenità.
Esattamente. A tutti i livelli. Semplici o più ricercati.
Sailornet assiste i propri clienti in tutto. Dalle circostanze di navigazione agli eventi di terra, quindi anche una volta ormeggiati, andando ben oltre il confine specifico dell’assistenza tecnica per venire incontro alle esigenze di ogni tipologia di clientela.
In conclusione, ci dica brevemente perché un diportista dovrebbe scegliere Sailornet?
Ribalto la domanda: perché un diportista, a fronte di cifre quasi trascurabili rispetto al costo di una barca media, dovrebbe rinunciare alla garanzia di non rovinarsi la vacanza?
Quindi Sailornet è garanzia di sicurezza e tranquillità.
E, se uno vuole, anche di “capricci”, attraverso i servizi Lifestyle.
Lascio l’approfondimento di ulteriori dettagli, tecnici e non, a chiunque avesse la curiosità o il desiderio di contattarci.
Quando si naviga si sa, il primo pensiero al momento di salpare è senza alcun dubbio la sicurezza e la tutela della vita umana in mare.
Ma quando la vita da salvaguardare è quella dei più piccoli come dobbiamo comportarci? Si può attrezzare la propria barca da diporto “ a prova di neonato”?
Sono molti i fattori di rischio per un bambino in un ambiente così particolare, ma due curiosi genitori sono stati in grado di crescere i propri figli a bordo di un 45 piedi con metodi efficaci e semplicissimi!
Eric un bambino di pochi mesi ed Elias di 3 anni sono nati a bordo di un cutter in acciaio e, fin dai primi giorni di vita, questo è stato per loro una confortevole casa proprio come per noi potrebbe essere un comune appartamento in città.
Hanno preso fin da subito confidenza con questo ambiente così atipico, i bambini sappiamo bene, hanno una capacità di adattamento invidiabile a chiunque. Ma qui non si parla solo di vivere a bordo di una barca e quindi fronteggiare le problematiche di spazi molto ristretti, ma di affrontare, per chi come i genitori di Eric ed Elias amano le traversate oceaniche, il grande argomento della sicurezza in mare aperto.
Grazie a questa famiglia fuori dal comune, che ha intrapreso una lunga traversata del Pacifico con due piccoli pargoli, siamo riusciti a “rubare” qualche piccolo consiglio su come si può attrezza una barca a prova di Bebé.
La prima cosa da fare è creare delle zone ben precise una in coperta e una sottocoperta, dove il piccolo possa stare in sicurezza anche incustodito. In coperta si può tranquillamente recuperare un seggiolino da auto che, fissato con delle cinghie sotto il tendalino, al centro dell’unità, garantisca protezione per il piccolo durante le manovre.
Sottocoperta invece sarà importante organizzare una cuccetta “a prova di fuga”, fondamentale se i bambini già camminano. Si potrebbero, ad esempio, eliminare le gambe di una culla pieghevole, sistemarla in cabina di prua (o se troppo ingombrante in dinette) e coprirla con una rete per evitare eventuali fughe.
Risolto il primo problema bisogna pensare a soluzioni per mangiare e giocare in sicurezza. Le responsabilità di un genitore in termini di sicurezza sono significative se la decisione è quella di voltare le spalle alla vita sulla terra per prendere il mare;il consiglio più prezioso è quello di attrezzare la barca con degli occhielli in acciaio, dove fissare ed assicurare con delle fettucce il seggiolone. Se invece si ha la disponibilità, in termini di spazio, anche un classico box sempre ben fissato con delle fettucce ed imbottito con dei cuscini, potrebbe rivelarsi una grande soluzione.
Un altro aspetto di fondamentale importanza è quello di ricoprire tutti gli spigoli presenti a bordo fissando dei cuscini con degli elastici, in modo da proteggere la testa da eventuali cadute.
E’ bene, inoltre, delimitare con delle reti le parti della barca in cui ai bambini è vietato l’accesso: come per esempio la cucina. In coperta invece le soluzioni sono più complicate; sicuramente andrà posizionata una rete lungo le draglie e lo specchio di poppa per evitare cadute in mare. Tuttavia è importante che indossino sempre le dotazioni di sicurezza ed avere sempre i piccoli a portata di mano: questo significa che, per una famiglia di quattro persone in viaggio, ogni genitore si dovrà comportare, a turno, come un navigatore solitario (ed avere quindi le competenze veliche necessarie anche in caso di emergenza), perché l’altro sarà impegnato nella cura dell’infante.
Per ultimo ma da non sottovalutare: come possiamo risolvere la questione dei pannolini sporchi senza rischiare che prendano il sopravvento? Il consiglio è quello di utilizzare pannolini lavabili in stoffa con applicata una fodera aggiuntiva in canapa che assicuri un maggiore assorbimento. L’aspetto negativo è ovviamente che bisogna lavarli: ma c’è l’acqua di mare! Se riunite i pannolini sporchi in un sacchetto a rete e lo appendete a poppa, in acqua, per mezzora, il trascinamento della barca penserà ad ultimare un primo lavaggio; dopodichè basterà un breve passaggio in acqua dolce e sapone (divisi in due secchi diversi) e saranno pronti per essere stesi al sole. MA NON FATELO IN PORTO O IN RADA! SOLO IN NAVIGAZIONE! Per la pulizia dei bambini, un po’ di carta igienica con della crema idratante è un perfetto sostituto biodegradabile alle classiche salviette umidificate.
Presi in considerazione tutti questi piccoli,ma fondamentali accorgimenti, non vi resta che salpare con la consapevolezza che un bebè a bordo potrà solo che arricchire la vostra crociera!
Le vacanze in mare attraggono un numero sempre maggiore di connazionali (ma non solo) stanchi del rumore, del traffico e delle restrizioni che le città impongono, per ricaricarsi in sano relax, profondamente consci della sensazione di libertà che una simile scelta può generare. Troppo spesso però, a prescindere se appassionati del relax o della pesca sportiva, questi diportisti a volte “improvvisati” sono inconsapevoli dei veri pericoli che si nascondono in mare, sottovalutando l’importanza delle regole per una serena e tranquilla crociera e mettendo a volte, a repentaglio la propria sicurezza e quella degli altri. Fondamentale quindi, prima di avviare il motore e di mollare le cime, è accettarsi di avere a bordo tutto il necessario, come ad es. le dotazioni di sicurezza e i documenti obbligatori, oltre che, ovviamente conoscere le previsione meteo nautiche e assicurarsi che ognuno a bordo sappia come comportarsi in caso di emergenza in mare. Per DOCUMENTI, ci si riferisce a tutte le certificazioni da tenere obbligatoriamente a bordo come richiesto dalla normativa vigente in materia. I documenti previsti dalla normativa si differenziano in funzione del tipo di unità, come evidenziato dalla tabella che segue:
Documenti di Bordo |
||
Tipologia |
Natanti |
Imbarcazioni |
Documento d’identità |
X |
X |
Licenza di navigazione |
X |
|
Certificato di sicurezza |
X |
|
Patente nautica |
X(1) |
X(1) |
Assicurazione RC |
X(2) |
X(2) |
Certificato d’uso del motore |
X(3) |
X(3) |
Licenza d’esercizio Rtf |
X(4) |
X(4) |
Certificato limitato di Radiotelefonista |
X(5) |
X(5) |
(1) ove obbligatoria(2) per unità che abbiano a bordo un motore principale od ausiliario (3) solo motori fuoribordo(4) per apparato VHF (5) per operatore di apparato VHF |
Nel caso di navigazione in acque nazionali, i documenti possono essere conservati in fotocopia debitamente autenticati dall’autorità competente, mentre, nel caso di navigazione in acque internazionali devono essere tenuti a bordo gli originali. Per DOTAZIONI DI BORDO si intende, invece, l’attrezzatura di salvataggio di cui si deve essere forniti per far fronte alle situazioni di emergenza. Le dotazioni di sicurezza previste dalla normativa variano unicamente in funzione della distanza dalla costa entro la quale si naviga, senza alcuna differenza per tipo di unità, come riportato nella tabella che segue:
Mezzi di salvataggio |
Alcun limite |
Entro 50 mn |
Entro 12 mn |
Entro 6 mn |
Entro 3 mn |
Entro 1 mn |
zattera di salvataggio (per tutte le persone a bordo) |
x |
x |
||||
apparecchi galleggianti (per tutte le persone a bordo) |
x |
|||||
cinture di salvataggio (una per ogni persona a bordo) |
x |
x |
x |
x |
x |
x |
salvagente anulare con cima |
x (1) |
x (1) |
x (1) |
x (1) |
x (1) |
x (1) |
boetta luminosa |
x (1) |
x (1) |
x (1) |
x (1) |
||
boetta fumogena |
x (3) |
x (2) |
x (2) |
x (2) |
x (1) |
|
bussola e tabelle di deviazione (a) |
x |
x |
x |
|||
orologio |
x |
x |
||||
barometro |
x |
x |
||||
binocolo |
x |
x |
||||
carte nautiche |
x |
x |
||||
strumenti da carteggio |
x |
x |
||||
fuochi a mano a luce rossa |
x (4) |
x (3) |
x (2) |
x (2) |
x (2) |
|
razzi a paracadute a luce rossa |
x (4) |
x (3) |
x (2) |
x (2) |
||
cassetta di pronto soccorso (b) |
x |
x |
||||
fanali regolamentari(c) |
x |
x |
x |
x |
x |
|
apparecchi di segnalazione sonora |
x |
x |
x |
x |
x |
|
strumento di radioposizionamento |
x |
x |
||||
apparato VHF |
x |
x |
x |
|||
riflettore radar |
x |
x |
||||
E.P.I.R.B |
x |
Non sussistono particolari indicazioni per unità da diporto, (natanti o imbarcazioni), che navighino entro i 300 mt. dalla costa. Se si intende navigare a distanze superiori, per non incorrere in sanzioni, si devono tenere a bordo obbligatoriamente gli equipaggiamenti previsti dalla legge, come da tabella riportata: Naturalmente tutte le dotazioni di bordo devono essere periodicamente controllate per verificarne la corretta funzionalità, onde evitare, non solo che in caso di ispezione si possa incorrere in sanzioni, ma soprattutto che non siano disponibili e pronte all’utilizzo in caso di emergenza in mare.
E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto Legislativo di riforma del Codice da Nautica che entrerà quindi in vigore tra pochi giorni, il 13 febbraio prossimo. L’approvazione del nuovo Codice della Nautica (3 novembre 2017, n. 229), ricorda una nota di Ucina Confindustria Nautica, è stata frutto del lavoro congiunto del Ministero Infrastrutture e Trasporti, in particolare della Direzione del Trasporto marittimo, delle Capitanerie di porto, del Parlamento e delle Associazioni maggiormente rappresentative del settore accreditate al Mit – Assilea, Assomarinas, Assonat-Confcommercio, Confarca e Ucina Confindustria Nautica – che hanno costituito un coordinamento permanente. Il nuovo testo affronta tutte le materie e risolve le principali questioni aperte da anni e lo fa in una maniera precisa, avendo introdotto norme che già ben individuano i contenuti dei regolamenti attuativi, che da subito richiederanno molte ore di attività operativa. Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del nuovo Codice della Nautica da diporto, si va ad aggiungere un altro importante tassello al grande lavoro svolto dall’Associazione in questi anni per garantire al settore un nuovo rapporto con lo Stato, le Amministrazioni e la politica.
Cos’è stato approvato?
Numerose sono le novità introdotte dal nuovo codice.
Rispetto infatti al testo iniziale sono state apportate 34 modifiche (sui 54 articoli totali) e poste dal parlamento altrettante “condizioni” vincolanti per l’approvazione del decreto. L’introduzione delle navi storiche, la semplificazione delle procedure di iscrizione con la previsione di un termine limite per il rilascio dei documenti, la riforma della patente nautica, il diritto al rifugio e al transito gratuito per le prime ore della giornata nei marina e il rilascio anche preventivo del bollino blu all’esito favorevole di un controllo per evitarne la duplicazione sono tra i principali argomenti trattati.
Finalmente, come commentato dal Presidente Ucina Carla Demaria, si avrà uno strumento moderno e competitivo che darà ulteriore impulso alla crescita del mercato!
La Rosa dei Venti rientra tra i simboli più diffusi nella nautica, ma non solo, è, infatti, ricorrente nelle varie pubblicità, nei libri o nei quotidiani; tutti ne abbiamo vista almeno una, ma qual è il vero significato e da dove nasce?
La rosa dei venti è un diagramma, apparentemente molto semplice, che rappresenta la provenienza dei venti. Il suo nome deriva dalla disposizione dei rombi, sovrapposti come i petali di una rosa. La riproduzione a noi più nota è quella ad 8 punte, ognuna delle quali identifica un punto cardinale (primario o secondario) ed un vento caratteristico del mar Mediterraneo;
Fin qui non troviamo nulla di nuovo, ma qual è la storia della Rosa dei Venti?
Ai tempi di Omero, la navigazione mediterranea, si svolgeva prevalentemente utilizzando punti di riferimento costieri noti e visibili, mentre, nelle rare traversate in alto mare, era generalmente sufficiente osservare la posizione del sole o delle stelle. In caso di cielo coperto, invece, l’unico aiuto ai naviganti era rappresentato dalla propria conoscenza dei venti che, spirando da direzioni generalmente costanti, permettevano di seguire le rotte desiderate. Ai greci furono i primi ad orientarsi con ben otto venti (Boreas il Nord; Kaikias il Nord-Est; Apeliotes, l’Est; Euros, il Sud-est; Notos, il Sud; Lips, il Sud-Ovest; Zephyros, l’Ovest; e Skiron il Nord-Ovest) e generalmente facevano coincidere ogni vento con la direzione da seguire per una particolare rotta. La Torre dei Venti d’Atene era considerata un enorme rosa dei venti sulla quale, otto creature semidivine indicavano le direzioni dei venti.
Plinio, studioso romano ed esperto di navigazione, riprese gli studi ellenici e rappresentò una Rosa dei Venti ad 8 punte specifica per i naviganti, nel I secolo d.C.. poi, fu il primo a tradurre i nomi in latino.
Solo nell’anno 1000 però ci fu un nuovo progresso delle tecniche di navigazione ed una nuova evoluzione della rosa dei venti, dovuto dal crescente traffico commerciale con l’Oriente, che stimolò il perfezionamento dei sistemi di navigazione in generale; anche se, la creazione di una bussola efficace da impiegarsi a bordo delle navi, molto probabilmente risale solamente al XIII secolo, dimostrato dall’esistenza di una carta nautica con una rosa dei venti divisa in ben 64 settori, ottenuti dividendo gli otto venti classici (ormai nominati, da Nord in senso orario: Tramontana, Greco, Levante, Scirocco, Ostro, Libeccio, Ponente, Maestro) in quattro Quarte ciascuno.
Ma perché proprio questi nomi?
I nomi dei venti, tuttora in uso, derivano dal fatto che, nelle prime rappresentazioni cartografiche, la rosa dei venti era raffigurata al centro del Mar Ionio oppure vicino all’isola di Malta. Questo pertanto, divenne sia il punto di riferimento per indicare la direzione di provenienza del vento, sia un ausilio per l’orientamento delle navi (che anticamente erano spinte solo dai venti portanti). In quella posizione, le navi che provenivano da “NE” giungevano approssimativamente dalla Grecia, da cui il nome Grecale; da “SE” giungevano navi provenienti dalla Siria, da cui il nome Scirocco; a “SO” vi è la Libia da cui il nome Libeccio. Da “NO” giungevano invece le navi salpate da Roma (Magistra) ed essendo la via “maestra”, quella che conduceva a Roma, il vento proveniente da Nord-Ovest prese il nome di Maestrale.
Ai tempi in cui Venezia era la repubblica marinara dominante nel Mediterraneo orientale, la rosa dei venti era posizionata invece sull’isola greca di Zante. In questo caso la Tramontana proveniva dai monti dell’Albania e, la via maestra che dava il nome al Maestrale, indicava la via per Venezia. Infine, il nome Ostro, che indica il vento proveniente da sud, deriva dal latino Auster (vento australe).
Dal recupero della barca in panne alla riparazione, dall’assistenza sanitaria per l’equipaggio alle informazioni sulla navigazione. Con un colpo di telefono i problemi concreti del diportista li risolve
Europ Assistance. Ecco come funziona un servizio innovativo!
“Europ Assistance ha creato un set di offerta completo per il diportista mediterraneo” ci racconta con
soddisfazione Maurizio Ballabio, Head of Insurance, Global Brokers & Corporate di Europ Assistance.
Ma di cosa si tratta? Lo abbiamo chiesto direttamente a Ballabio e a Giuseppe Nicotra, Presidente di
Sailornet, partner esclusivo di Europ Assistance per l’assistenza tecnica alle unità da diporto in questo importante progetto. Un Noah Spence Jersey ventaglio di servizi innovativi, figli della lunga esperienza di Europ Assistance nella nautica da diporto oltre che nel campo della mobilità e di una realtà come Sailornet, leader nei servizi alla nautica in tutto il Mediterraneo.
Perché le vostre nuove soluzioni assicurative sono la risposta ai bisogni del diportista?
Perché puntano a risolvere problemi reali. Si tratta di soluzioni che si affiancano all’offerta delle tradizionali polizze RC e Corpi e completano la risposta ai bisogni del diportista.
Andiamo sul concreto...
Tre i campi di intervento: l’assistenza ai naviganti, i servizi informativi e l’assistenza tecnica.
Con cosa partiamo…Facciamo un esempio concreto.
La barca è in panne durante una navigazione, per qualsiasi causa. Basta fare una telefonata alla nostra centrale operativa 24/7 per organizzare e gestire l’emergenza. Si parte dalla consulenza tecnica per inquadrare il problema e poi si organizza l’intervento di recupero e trasferimento dell’imbarcazione nel
porto più vicino, che nel frattempo è stato prenotato. Poi, individuato da un tecnico convenzionato il
problema, parte l’operazione di recupero degli eventuali pezzi di ricambio e la fase di riparazione,
effettuata in tempi brevissimi. La vacanza e la crociera sono salvi.
Questo tipo di intervento è disponibile lungo tutto il bacino del Mediterraneo e non solo in Italia. E se i problemi evidenziati non permettono la prosecuzione della crociera?
L’assicurato può richiedere la sorveglianza dell’imbarcazione e la ricerca di skipper ed equipaggio per
poi riportare la barca nel suo porto di armamento, una volta risolti i problemi. E’ possibile avere un’auto a disposizione per il rientro al porto abituale o a casa, con anticipo delle spese di prima necessità.
Ma se semplicemente si è incastrata l’ancora mentre la barca è ancorata in rada o una cima si è impigliata nell’elica e non riesco più a ripartire verso il porto?
Basta una telefonata alla centrale operativa e arriva un sommozzatore.
Scorrendo il vostro depliant informativo vedo anche il capitolo assistenza sanitaria, come la gestite?
Europ Assistance fornisce assistenza sanitaria a chi viaggia in tutto il Mondo da quasi cinquant’anni.
Questo è possibile grazie ad una equipe medica presente in centrale operativa 24/7 e un network di
professionisti a livello mondiale. Dalla consulenza medica telefonica per consigliare come intervenire
mentre si è in navigazione all’intervento in porto di un medico e il trasferimento in un centro di
cura, sino ad arrivare al rientro sanitario presso la residenza o al viaggio di un familiare per assistere il malato. Ma la risposta ai bisogni del diportista passa anche attraverso la prevenzione e al supporto nautico, aggiunge Nicotra. Il nostro servizio informativo online con accesso tramite il sito YourSailor.com o App mira proprio a questo. YourSailor.com fornisce una gamma completa di informazioni per navigare in sicurezza preventiva. Attraverso una mappa “intelligente” si accede al tracciamento della rotta di navigazione dove sono fornite, con semplici click, tutte le informazioni su ancoraggi, porti,
zone di pericolo e di divieto. Ma non solo! Sono disponibili anche notizie sulle peculiarità turistiche delle zone che si toccano e, come elemento chiave per una giusta prevenzione, il servizio meteo di revisione ad intervalli di sei ore per i successivi tre giorni.
Dove si trova questa nuova offerta Europ Assistance per i diportisti?
Oggi la nostra proposta è riservata al B2B, pensiamo ad Associazioni, Marine, Costruttori, Compagnie di
Assicurazioni e Broker, ci conferma Ballabio. A settembre incontriamo il mercato al Salone nautico di
Genova, presso lo stand Assonat, mentre ottobre ci vede presenti al tradizionale appuntamento della
Barcolana.
La tutela della sicurezza in mare deve essere il principale obiettivo di ogni buon navigante. E’ fondamentale, pertanto, che chi va per mare abbia piena conoscenza delle norme e del comportamento da seguire per garantire la massima sicurezza durante la navigazione
Sicurezza in mare significa adottare tutti i provvedimenti preventivi che scongiurino il verificarsi di situazioni di rischio: controllare le cheap nhl jerseys condizioni di efficienza della propria imbarcazione, specialmente per le componenti relative alla propulsione e governo e alle comunicazioni, verificare la consistenza e lo stato delle attrezzature di sicurezza, non dimenticarsi… il carburante! Pianificare la navigazione acquisendo tutte cheap mlb jerseys le informazioni utili e necessarie per navigare il sicurezza; consultare i bollettini meteo!
Ma, nonostante tutti gli accorgimenti preventivi attuati, l’imprevisto è sempre in agguato! E quindi bisogna essere pronti ad affrontare situazioni di cheap hockey jerseys China pericolo avendo chiaro cosa si deve fare.
Ricordiamo alcuni concetti semplici e basilari che regolano le attività rivolte al salvataggio delle vite umane in mare.
Le operazioni di Soccorso in mare scattano solo nei casi in cui è a rischio la vita del navigante e sono rivolte esclusivamente al salvataggio delle persone!
Gli interventi di Soccorso in mare sono gestiti dagli organi istituzionali preposti (il Comando generale delle Capitanerie di Porto, per quanto ci riguarda) facenti parte dell’Organizzazione mondiale SAR (Search and Rescue), istituita con il trattato di Londra nel 1974, alla quale hanno aderito quasi tutti gli Stati.
Il SAR è un organismo molto complesso che si avvale di sistemi di localizzazione e comunicazione satellitari in grado di garantire una copertura planetaria nella ricerca delle vite da soccorrere in mare. La grande forza del SAR è rappresentata dal diritto conferitogli di utilizzare per le operazioni di salvataggio, non solo i mezzi istituzionali in dotazione ai vari organismi governativi competenti per ciascuno stato, ma qualunque altro mezzo navale disponibile in prossimità dell’evento di pericolo, assumendone il controllo operativo fin quando la situazione lo richieda.
Tutto questo in ossequio ad una legge universale in mare che impone l’obbligo del primo soccorso in mare a chi si trova nelle condizioni geografiche per potere intervenire, e senza nulla pretendere sotto forma di compenso!
Per richiedere un intervento di soccorso in mare si può fare una chiamata telefonica, con il cellulare, se in portata, o meglio ancora con il satellitare, al numero 1530 dell’emergenza in mare della Guardia Costiera, oppure collegandosi con il trasmettitore VHF sul canale 16
E’ importante ricordare che il canale 16 ( 156,8 Mhz ) non deve essere utilizzato nei primi 3 minuti di ogni mezz’ora (silenzio radio) che devono essere lasciati liberi per l’ascolto delle chiamate di soccorso.
Come si segnala una richiesta di soccorso?
Il segnale di richiesta di Soccorso in mare è MAYDAY . Si effettua ripetendo tre volte la parola MAYDAY ( si pronuncia MEDE’ ) seguita da QUI’ e tre volte il nome dell’unità seguito dal nominativo internazionale ( se esiste ) poi si dà la posizione con Latitudine e Longitudine , si comunica il motivo del pericolo ( incendio , collisione , falla , incaglio grave ) e si chiede IMMEDIATO SOCCORSO . Es. ” MAYDAY , MAYDAY , MAYDAY , QUI’ IMBARCAZIONE STELLA POLARE LI 1234, POSIZIONE 42° 25′ 30″ NORD ; 10° 35′ 20″ EST INCENDIO IN LOCLE MOTORI CHIEDE IMMEDIATO SOCCORSO ”
Quando il MAYDAY è lanciato da una unità troppo lontana dalla stazione ricevente , una unità più vicina può lanciare il MAYDAY RELAY ( MEDE’ RELE’ ) e fare da ponte con la capitaneria più vicina.
Le unità da diporto maggiori, quelle che navigano oltre le 50 miglia dalla costa, sono dotate di trasmettitori di emergenza, denominati E.P.I.R.B. (Emergency Position-Indicating Radio Beacon), che consentono, in caso di emergenza, l’invio di un segnale della posizione ed identificazione del mezzo che richiede soccorso ad un apposito sistema di Satelliti (COSPAS-SARSAT) che, a sua volta, trasmette il segnale intercettato ad un sistema di Stazioni Riceventi Terrestri.
Gli E.P.I.R.B sono forniti di batterie al litio in grado di garantire una autonomia di circa 48 ore.
In funzione delle modalità di attivazione si dividono in due categorie:
I possessori di EPIRB, per rendere operativo il servizio, devono provvedere alla registrazione del proprio apparato attraverso apposita scheda che registra tutti i dati dell’imbarcazione utili alla ricerca.
La maggior parte delle unità da diporto, navigando entro le 50 miglia dalla costa, non è dotata di apparecchiature E.P.I.R.B.
Per questo motivo noi di Sailornet consigliamo di installare sulla propria imbarcazione un sistema di localizzazione Satellitare in grado di operare in qualunque zona di mare anche quando l’imbarcazione raggiunge distanze considerevoli dalla costa e viene a mancare la copertura del telefono cellulare.
Il telelocalizzatore consentirà di trasmettere alla Centrale operativa di Sailornet segnali di richiesta i soccorso o di richiesta di assistenza tecnica.
E per garantire comunque la possibilità di comunicare in situazioni di emergenza, noi raccomandiamo di tenere a bordo un telefono satellitare.
Vi suggeriamo la linea Globalstar con un’elevata qualità vocale e di trasmissione dati. La migliore nel suo campo.