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Palazzo Reale dell’Almudiana

Il palazzo, risultato della ristrutturazione di una precedente fortezza musulmana avvenuta nel 1281, è ancora la residenza dei reali di Spagna presso le Baleari. L’Almudaina fu sede del regno indipendente di Maiorca durante la monarchia di Giacomo II, Sancho I e Giacomo III, fino alla sua annessione al regno d’Aragona. L’edificio è formato da un torrione rettangolare che ospitava il palazzo del Re, il palazzo della Regina, una sala denominata Tinell, la cappella reale e i cortili. Gli splendidi ambienti dell’interno sono impreziositi da arazzi fiamminghi del XVII secolo e da preziosi mobili. Meritano particolare attenzione anche il portale romanico della Cappella di Santa Ana, la cappella reale, la sala denominata Tinell e i numerosi cortili.

S’Albufera des Grau

Si tratta di un parco nazionale che copre una superficie di circa 2.000 ettari, che colpisce per la particolare morfologia del paesaggio in cui si alternano dune, pinete, zone umide e campi coltivati.
La laguna salina lunga circa 2 km è punto di osservazione per eccellenza della fauna ornitologica nell’isola: in questo luogo è, infatti, possibile ammirare più di cento le specie di uccelli tra cui splendidi aironi, falchi di palude, cormorani, aquile pescatrici, garze e corvi marini.
Il parco comprende anche una zona archeologica: l’antico nucleo urbano di Sa Torreta de Tramuntana. In questa area è possibile ammirare un pregevole esempio di talayot, una particolare torre di avvistamento edificata per controllare dall’alto la minaccia di eventuali nemici.

Castello d’If

È una fortificazione francese sorta tra il 1527 e il 1529 con la funzione di prigione, diventata celebre grazie al romanzo Il conte di Montecristo di Alexandre Dumas. la struttura è costituita da due piani principali: le celle del piano terra, senza finestre, avevano condizioni igieniche pessime che decretavano una speranza di vita massima di soli 9 mesi; al contrario, le celle del primo piano, oltre ad essere più spaziose erano munite di finestre e di un camino ma erano accessibili solo previo versamento di una canone mensile.
I primi prigionieri del castello d’If entrarono nel novembre del 1540 e furono due pescatori marsigliesi, mentre gli ultimi furono alcuni prigionieri della guerra civile avvenuta nel settembre 1914 in Alsazia e Lorena.

Parco Archeologico di Baratti e Populonia

Il parco comprende ampi settori dell’antica città di Populonia, unico caso di insediamento urbanizzato etrusco sul mare, e le tracce delle necropoli. I resti di minerale e di scorie ferrose che brillano al sole sono il segno tangibile dell’intensa attività di estrazione elavorazione del ferro che qui si effettuava.
All’interno del parco è possibile visitare: la Necropoli di San Cerbone, con le tombe etrusche monumentali più antiche di Populonia (VII-V secolo a.C.), tra cui la grande Tomba dei Carri; la Necropoli delle Grotte, con le le tombe a camera etrusche (IV secolo a.C.) scavate nella roccia; l’Acropoli di Populonia che è il cuore dell‘antica città di Populonia con abitazioni, templi, terme e strade basolate; il Monastero Benedettino di San Quirico, risalente al Medioevo.

Laguna di Orbetello

Si tratta di una delle più grandi lagune costiere d’Itlia: la sua estensione è di circa 27 km² con una profondità media di circa 1 m. Al centro delle rotte migratorie di moltissime specie di uccelli è una zona protetta e gestita dal Fondo mondiale per l’ambiente, che ne difende l’ecosistema. Due esili lingue sabbiose racchiudono questo incredibile rifugio avifaunistico dal mar Tirreno: il Tombolo della Feniglia e il Tombolo della Giannella
Contraddistinta da una grande varietà botanica e dall’incantevole giardino delle farfalle, l’oasi con le sue 200 specie di uccelli è meta prediletta per il birdwatching.

Fortezza Vecchia

La Fortezza Vecchia è una imponente fortificazione in pietra e mattoni, a pianta poligonale, a cui si accede tramite un ponte posto sugli Scali della Fortezza Nuova. Monumento simbolo della Livorno medicea, fu eretta su disegno del fiorentino Antonio da Sangallo nel periodo 1521-1534.
Contiene al suo interno edifici più antichi, come la torre quadrata del 1100, la torre circolare del 1241 circa e la quadratura dei Pisani, rocca di forma quadrata costruita da Puccio di Landuccio e Francesco di Giovanni, sovrastata da un’area perimetrale dedicata al camminamento.
Prima che una striscia di asfalto la collegasse alla terra, la fortezza era interamente circondata dal mare, si accedeva attraverso un sistema di chiatte galleggianti che permettevano l’ingresso anche con cavalli e carrozze.
La parte alta del fortilizio è oggi occupata da un parco pubblico in cui giocano i bambini, tuttavia tra le spesse mura, un camminamento sotterraneo si inoltra tra saloni con volte a crociera, terrapieni e vestigia di strutture sacrificate per far posto alla fortezza vera e propria.

Villa San Martino

Villa San Martino fu la residenza estiva di Napoleone. L’architettura esterna molto sobria si arricchisce all’interno di due piani di stanze e sale progettate dall’architetto Bargigli e affrescate dal torinese Vincenzo Antonio Revelli.
Particolare nota va alla sala egizia, adornata al centro da una vasca ottagonale con piante di papiro e da pareti trompe l’oeil che rappresentano la campagna d’Egitto, e la sala da pranzo, detta del nodo di amore, il cui affresco sul soffitto simboleggia appunto l’amore fra Napoleone e Maria Luisa.

Necropoli di Monterozzi

Dichiarata insieme alla necropoli della Banditaccia di Cerveteri Patrimonio dell’Umanità dall’Umesco nel luglio del 2004, la necropoli di Monterozzi consta di circa 6.000 sepolture, le più antiche risalenti al VII secolo a.C.; di queste circa 200 contengono una serie di affreschi con scene di cacciatori, pescatori, suonatori, danzatori, giocolieri e atleti a rappresentare la ricchezza ed il potere dei defunti, simbolo del loro elevato rango sociale.

Necropoli della Banditaccia

Vista la sua imponenza, la Necropoli della Banditaccia è la necropoli antica più estesa di tutta l’area mediterranea e da luglio 2004 è patrimonio dell’umanità dell’UNESCO.
Le sepolture più antiche sono villanoviane risalenti al periodo compreso tra il IX e il VIII secolo a.C., caratterizzate dalla forma a pozzetto.
Dal VII secolo a.C., gli etruschi hanno edificato due tipi di sepolture, quelle a tumulo, caratterizzate da struttura tufacea a pianta circolare in tutto simile alla casa del defunto e quelle “a dado”, disposte in schiera lungo vie sepolcrali. Le sepolture più “recenti” sono del III secolo a.C.
La grna parte dei reperti trovati nella necropoli sono esposti nel Museo nazionale etrusco di Villa Giulia a Roma.

Castello di Santa Severa

Il Castello è sorge sui resti della città portuale di Pyrgi, fondata tra la fine del VII e gli inizi del VI secolo a.C.
Una prima fortificazione, databile a cavallo tra il X e l’XI secolo d.C., fu fatta costruire dai conti della Tuscia che lo dedicarono a Severa, una giovane martirizzata tra il 284 e il 305 d.C. in un luogo poco distante.
Il Castello vero e proprio invece risale nel XIV secolo d.C.; appartenuto a diverse nobili famiglie romane, dal 1482 fino al 1980, è stato possedimento dell’ Ordine del Santo Spirito. Tra il ‘500 e il ‘600 è stato il luogo di sosta e di soggiorno di Gregorio XIII, Sisto V e Urbano VIII. Nel 1943 è stato utilizzato dai Tedeschi come postazione militare strategica.
I lavori di recupero degli ultimi anni. Hanno portato alla luce importanti scoperte archeologiche come un tratto di mura poligonali databili III secolo a.C. e alcuni tratti di mura risalenti al XIII secolo.