Incastonate in una profonda vallata, si tratta di 5 profonde incisioni scavate nella roccia dalle acque del fiume Calore Lucano.
Le alte pareti rocciose, la persistente umidità e la scarsa luce del sole hanno reso possibile lo sviluppo di boschi di ornello, viburno, alloro, ontano, maggiociondolo, acero, roverella intervallati alla macchia mediterranea composta da mirto, lentisco, corbezzolo, ginestra, erica, valeriana, aglio orsino. In queste forre non è raro avvistare l’astore, la poiana, il gheppio, la ghiandaia, il martin pescatore, il passero solitario.
Da non perdere poi il Ponte di Pretatetta: un collegamento naturale tra le sponde del fiume costituito da due enormi massi che franando dalle opposte pareti della vallata e incastrandosi tra di loro hanno generato un ponte naturale.