Istituito nel 1999 e ratificato nel 2001, si sviluppa su un’area di 87.500 Kmq ed è inserito nella lista delle aree protette di importanza Mediterranea (ASPIM). L’area comprende parte della costa francese, il Principato di Monaco e l’Italia, con al centro la Corsica. I quattro vertici sono: la Penisola di Giens, in Francia; la Punta Falcone, in Sardegna; Capo Ferro nella Sardegna nord-orientale e la foce del Fosso Chiarone al confine tosco-laziale. La presenza di cetacei nei mari, risale all’epoca romana tant’è che l’odierna Portofino era indicata come Portus Delphini. Grazie alla risalita di acque fredde ricche di nutrimento, vi è un’altissima densità di plancton tra cui il Krill, piccoli crostacei che costituiscono l’alimento principale dei grandi filtratori. Tra le specie censite nonchè più facilmente avvistabili troviamo la stenella, il tursiope, il delfino comune, il grampo, il globicefalo, lo zifio, il capodoglio e la balenottera comune che attraversa il Santuario nel mese di luglio. In queste acque sono presenti anche selaci (tra cui la manta), lo squalo elefante e la tartaruga marina. Altre specie più rare ed occasionali sono: la balenottera minore, l’orca, il capodoglio nano, lo steno, la pseudorca, il mesoplodonte, la balenottera boreale, la megattera, l’iperodonte, la balenottera azzurra e la foca monaca.
L’area comprende solo una zona che si estende nel bacino corso-ligure-provenzale da Punta Escampobariou (vicino alla città francese di Tolone) a Capo Falcone e Capo Ferro (Sardegna), fino al Chiarone (confine tra Toscana e Lazio).