Soccorso in mare: come comportarsi e prevenire situazioni rischiose
La tutela della sicurezza in mare deve essere il principale obiettivo di ogni buon navigante. E’ fondamentale, pertanto, che chi va per mare abbia piena conoscenza delle norme e del comportamento da seguire per garantire la massima sicurezza durante la navigazione
Sicurezza in mare significa adottare tutti i provvedimenti preventivi che scongiurino il verificarsi di situazioni di rischio: controllare le cheap nhl jerseys condizioni di efficienza della propria imbarcazione, specialmente per le componenti relative alla propulsione e governo e alle comunicazioni, verificare la consistenza e lo stato delle attrezzature di sicurezza, non dimenticarsi… il carburante! Pianificare la navigazione acquisendo tutte cheap mlb jerseys le informazioni utili e necessarie per navigare il sicurezza; consultare i bollettini meteo!
Ma, nonostante tutti gli accorgimenti preventivi attuati, l’imprevisto è sempre in agguato! E quindi bisogna essere pronti ad affrontare situazioni di cheap hockey jerseys China pericolo avendo chiaro cosa si deve fare.
Ricordiamo alcuni concetti semplici e basilari che regolano le attività rivolte al salvataggio delle vite umane in mare.
Le operazioni di Soccorso in mare scattano solo nei casi in cui è a rischio la vita del navigante e sono rivolte esclusivamente al salvataggio delle persone!
Gli interventi di Soccorso in mare sono gestiti dagli organi istituzionali preposti (il Comando generale delle Capitanerie di Porto, per quanto ci riguarda) facenti parte dell’Organizzazione mondiale SAR (Search and Rescue), istituita con il trattato di Londra nel 1974, alla quale hanno aderito quasi tutti gli Stati.
Il sistema SAR – Search and Rescue – e le operazioni di ricerca e salvataggio in mare
Il SAR è un organismo molto complesso che si avvale di sistemi di localizzazione e comunicazione satellitari in grado di garantire una copertura planetaria nella ricerca delle vite da soccorrere in mare. La grande forza del SAR è rappresentata dal diritto conferitogli di utilizzare per le operazioni di salvataggio, non solo i mezzi istituzionali in dotazione ai vari organismi governativi competenti per ciascuno stato, ma qualunque altro mezzo navale disponibile in prossimità dell’evento di pericolo, assumendone il controllo operativo fin quando la situazione lo richieda.
Tutto questo in ossequio ad una legge universale in mare che impone l’obbligo del primo soccorso in mare a chi si trova nelle condizioni geografiche per potere intervenire, e senza nulla pretendere sotto forma di compenso!
Come comunicare in mare in caso di pericolo per richiedere il soccorso in mare?
Per richiedere un intervento di soccorso in mare si può fare una chiamata telefonica, con il cellulare, se in portata, o meglio ancora con il satellitare, al numero 1530 dell’emergenza in mare della Guardia Costiera, oppure collegandosi con il trasmettitore VHF sul canale 16
E’ importante ricordare che il canale 16 ( 156,8 Mhz ) non deve essere utilizzato nei primi 3 minuti di ogni mezz’ora (silenzio radio) che devono essere lasciati liberi per l’ascolto delle chiamate di soccorso.
Come si segnala una richiesta di soccorso?
Il segnale di richiesta di Soccorso in mare è MAYDAY . Si effettua ripetendo tre volte la parola MAYDAY ( si pronuncia MEDE’ ) seguita da QUI’ e tre volte il nome dell’unità seguito dal nominativo internazionale ( se esiste ) poi si dà la posizione con Latitudine e Longitudine , si comunica il motivo del pericolo ( incendio , collisione , falla , incaglio grave ) e si chiede IMMEDIATO SOCCORSO . Es. ” MAYDAY , MAYDAY , MAYDAY , QUI’ IMBARCAZIONE STELLA POLARE LI 1234, POSIZIONE 42° 25′ 30″ NORD ; 10° 35′ 20″ EST INCENDIO IN LOCLE MOTORI CHIEDE IMMEDIATO SOCCORSO ”
Quando il MAYDAY è lanciato da una unità troppo lontana dalla stazione ricevente , una unità più vicina può lanciare il MAYDAY RELAY ( MEDE’ RELE’ ) e fare da ponte con la capitaneria più vicina.
Che cos’è l’E.P.I.R.B.?
Le unità da diporto maggiori, quelle che navigano oltre le 50 miglia dalla costa, sono dotate di trasmettitori di emergenza, denominati E.P.I.R.B. (Emergency Position-Indicating Radio Beacon), che consentono, in caso di emergenza, l’invio di un segnale della posizione ed identificazione del mezzo che richiede soccorso ad un apposito sistema di Satelliti (COSPAS-SARSAT) che, a sua volta, trasmette il segnale intercettato ad un sistema di Stazioni Riceventi Terrestri.
Gli E.P.I.R.B sono forniti di batterie al litio in grado di garantire una autonomia di circa 48 ore.
In funzione delle modalità di attivazione si dividono in due categorie:
- quelli appartenenti alla 1^ categoria possono essere attivati sia automaticamente che manualmente. L’attivazione automatica avviene a seguito dell’immersione in acqua del trasmettitore e del suo conseguente sgancio automatico da una profondità compresa da 1 a 4 metri;
- quelli appartenenti alla 2^ categoria possono essere attivati solo manualmente.
I possessori di EPIRB, per rendere operativo il servizio, devono provvedere alla registrazione del proprio apparato attraverso apposita scheda che registra tutti i dati dell’imbarcazione utili alla ricerca.
E per chi non ha l’E.P.I.R.B.?
La maggior parte delle unità da diporto, navigando entro le 50 miglia dalla costa, non è dotata di apparecchiature E.P.I.R.B.
Per questo motivo noi di Sailornet consigliamo di installare sulla propria imbarcazione un sistema di localizzazione Satellitare in grado di operare in qualunque zona di mare anche quando l’imbarcazione raggiunge distanze considerevoli dalla costa e viene a mancare la copertura del telefono cellulare.
Il telelocalizzatore consentirà di trasmettere alla Centrale operativa di Sailornet segnali di richiesta i soccorso o di richiesta di assistenza tecnica.
E per garantire comunque la possibilità di comunicare in situazioni di emergenza, noi raccomandiamo di tenere a bordo un telefono satellitare.
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