Pitagora nacque sull’isola di Samos nel 570 a.C. ed ivi tornò nel 520 dove stabilì una scuola conosciuta come Semicerchio. In realtà in questo sito si trovano due grotte: Pitagora usava la più grande come aula per il suo insegnamento mentre nella seconda, meno ripida, aveva stabilito la propria casa. Oggi di questa seconda grotta è possibile visitare solo due delle tre stanze di cui è composta.
Si tratta di un complesso di tre grotte, al cui ingreso si trova una roccia da cui gocciola acqua di colore bianco che sembra latte (da cui il nome della grotta) e che, secondo la leggenda avrebbe proprietà curative. Questo complesso di grotte, magnificamente ornate di stalattiti e stalagmiti, è uno dei più importanti della Grecia dal punto di vista archeologico: al suo interno sono state, infatti, trovate tracce di abitazioni risalenti al Neolitico (vasi di terracotta, strumenti e figurine in pietra e osso addirittura del 6000 a.C.), oggi esposti nel Museo Archeologico di Chios.
La leggenda vuole che gli Achei, di passaggio a Lemno nella traversata fino a Troia, lasciassero Filottete, detentore dell’arco e delle frecce di Ercole, sull’isola a causa della ferita riportata al piede e del suo odore ripugnante. Filottete rimase per dieci anni sull’isola disabitata sopravvivendo grazie all’arco e alle frecce di Ercole. La grotta intitolata a Filottete appunto, è una grotta marina con doppia entrata (dal mare e dalle rocce) abbastanza ampia da potersi immergere e godere dell’acqua azzurra.
Si tratta di una grande grotta marina, di cui una parte della volta è crollata, aprendo un foro da cui entra la luce solare illuminando le pareti rocciose e creando giochi di colori incredibili.
La grotta è difficile da raggiungere, in quanto è accessibile solo via mare e si trova a circa 30 m di altezza sul mare. E’divisa in diverse camere, la prima è lunga 100 m e larga 50 e ospita diverse cisterne romane. La seconda camera, lunga 70 m, ha numerose belle stalattiti. In diversi luoghi della grotta sono incisi più di 400 antichi nomi, si ritiene infatti che la grotta fosse conosciuta già nel 400 a.C..
Nella baia rocciosa di Xylobatis, si trovano due grotte, raggiungibili solo via mare: una ha due ingressi mentre la seconda pur avendone uno solo contiene una piccola spiaggia all’interno.
Si tratta di una delle grotte più grandi delle Cicladi: un vero labirinto di stalattiti, stalagmiti e colonne nonchè di un raro tipo di sostanza stalagmitica chiamata “latte delle caverne”.
Il 28 agosto, giorno di San Giovanni Battista, i vespri vengono svolti all’interno di questa grotta che si illumina delle centinaia di candele dei fedeli.
Si tratta di una bella grotta marina da esplorare a nuoto.
Si tratta di una grotta il cui soffitto è collassato, collegata al mare da una volta rocciosa in cui possono passare solo piccole imbarcazioni.
L’acqua al suo interno è profonda, cristallina e fredda.
Si tratta di una suggestiva grotta marina raggiungibile solo in barca e quindi a nuoto, in quanto il fondale in prossimità del sito è molto basso.