Si tratta del Festival internazionale di sculture di sabbia di Antaly, uno dei più grandi eventi di questo genere al mondo, sia per le dimensioni delle sue sculture che per l’estensione dell’area espositiva.
Ogni anno un gruppo di scultori di sabbia provenienti da tutto il mondo si uniscono per dare forma a 10.000 tonnellate di sabbia, in un’area di 10.000 metri quadrati.
A disposizione dei visitatori anche uno spazio per le attività di scultura di sabbia, dove ogni giorno, adulti, ragazzi e bambini possono sperimentare e mostrare le loro capacità creative in questa forma di espressione artistica.
Progettata agli inizi del 1900, sul modello dell’isola di Délos del II° secolo A.C., dall’archeologo Théodore Reinach e l’architetto Emmanuel Pontremoli, la Villa Greca Kérylos è la riproduzione, unica al mondo, di un’antica villa greca.
La più estesa delle isole dell’Arcipelago Toscano nonchè la terza isola più grande d’Italia, dopo Sicilia e Sardegna, l’Isola d’ Elba è la porzione rimanente più vasta dell’antico tratto di terra emersa che collegava la penisola italica alla Corsica.
Ricca di storia, di risorse minerarie sfruttate sin dall’antichità, di paesaggi montuosi, di coste frastagliate e di un mare incredibilmente azzurro con fondali che fanno la gioia di sub esperti e non, l’Isola d’Elba è un incredibile connubio di natura, cultura, sport e divertimento.
Formica è un piccolo lembo di terra, poco più di un grosso scoglio, tra l’isola di Levanzo e Trapani. Nel corso dei secoli è stata abitata da Fenici, Cartaginesi, Greci, Italici, Romani, Arabi e Normanni.
Appartiene dagli anni ’80 a “Mondo X” una comunità terapeutica per tossicodipendenti fondata da Padre Eligio.
E’ possibile vedere ancora i resti di una vecchia tonnara un tempo di proprietà dei Florio, con i resti di due antichi edifici. Vi si trovano, inoltre, una costruzione fortificata con una torre, su cui è costruito un faro, un mulino e una chiesetta molto antica, detta la chiesa del rais. E’ presente anche un piccolo museo che custodisce varie anfore e una barca perfettamente conservata, utilizzata per la mattanza.
L’isola possiede un piccolo porto, adatto solo piccole barche da diporto ma l’attracco deve essere preventivamente autorizzato dai proprietari.
Fu costruito come set cinematografico del film Disney Popeye-Braccio di Ferro, interpretato da Robin Williams. Oggi il villaggio è aperto al pubblico come museo a cielo aperto e come complesso di intrattenimento per famiglie.
vengono organizzati spettacoli, gite e musei, nonché case gioco dove i bambini possono arrampicarsi ed esplorare il villaggio. I bambini possono anche incontrare Braccio di Ferro, Olivia, Bluto e Poldo.
Situato nel centro del Popeye Village, nella sala cinematografica Lower Complex i turisti possono assistere a proiezioni audiovisive di venti minuti con delle informazioni relative al film e alla costruzione del set. Il cinema può ospitare circa 40 persone e dispone di uno spettacolo ad ogni ora.
Gli antichi romani la chiamavano Ustica (da ustum = bruciato) mentre i greci, Osteodes cioè ossario, per via di una leggenda che raccontava di mercenari morti sull’isola per fame e sete. Alcune versioni del mito la ritennero dimora di Circe, citata nell’Odissea, la maga che trasformò in maiali gli incauti e temerari compagni di Ulisse.
L’isola è comunque stata abitata nei secoli da diverse popolazioni sin dal paleolitico: Fenici, Greci, Cartaginesi, Romani, vi lasciarono numerose tracce fu anche base di pirati saraceni, la cui presenza scoraggiò per secoli la colonizzazione dell’isola.
Oltre a un mare dalle mille sfumature azzurro-verdi, Ustica offre luoghi di interesse storici e naturalistici sia sopra che sotto il livello del mare.
E’ l’isola più grande dell’arcipelago Eoliano: offre diverse attrazioni culturali come il Museo Archeologico, situato nel Castello di Lipari, l’acropoli greca e la Cattedrale di origine normanna ma anche panorami mozzafiato e splendide cale, come quella del Fico, e le spiagge di Vinci, Valle Muria, Punta della Castagna e Capo Rosso.
IL castello sorge su un promontorio di roccia lavica, a picco sul mare, inaccessibile tranne che per l’accesso attraverso una scalinata in muratura.
Al centro della fortezza si trova il «donjon», la torre quadrangolare fulcro del maniero, il cortile dove si trova un piccolo orto botanico, diversi ambienti, fra cui quelli dove è accolto il museo civico, una cappella (forse di epoca bizantina) ed un’ampia terrazza panoramica sul golfo antistante.
Il promontorio basaltico dove sorge il castello, era separato da terra da un braccio di mare, completamente colmato dall’eruzione del 1169. La sua costruzione è fatta risalire al VII secolo d.C. ad opera dei bizantini che lo edificarono su una preesistente fortificazione di periodo romano forse del 38 d.C..Il castello fu poi raso al suolo sotto la dominazione araba del IX secolo d.C. per poi essere riedificato nel X sec. d.C.
Il castello di Gallipoli, circondato su tre lati dal mare, si trova nell’estremità orientale dell’isola che ospita il borgo antico. Edificato, molto probabilmente, già dall’XI secolo su preesistenti fortificazioni romane, fu ricostruito nel XIII secolo in epoca bizantina. Fu più volte rimaneggiato dai conquistatori che si susseguirono nel corso dei secoli.
Nel corso della storia vi trovarono rifugio Corradino di Svevia, Filippo e Roberto d’Angiò, la regina di Napoli Giovanna II e Ferdinando I.
Il castello di Duino è di proprietà da oltre 420 anni della famiglia dei Principi von Thurm und Taxis. Sorge su uno sperone roccioso a precipizio sul mare, da cui si gode una bellissima vista del golfo di Trieste. Le sue origini risalgono addirittura ad epoca romana.
Nel corso degli anni ha ospitato diversi personaggi illustri fra cui Johann Strauss, Franz Liszt, Mark Twain, Paul Valéry, Gabriele D’Annunzio, Hugo von Hofmannsthal, Rainer Maria Rilke, che qui compose le sue famose “Elegie”, Eugène Ionesco e Karl Popper, nonché numerosi nobili e regnanti, del presente e del passato.
La visita permette di percorrere stanze, terrazze e saloni ricchi di pregiate opere d’arte e straordinari richiami storici e culturali.
Attraverso il grande parco popolato di viali romantici ornati di statue e reperti archeologici e di terrazze sull’immensità del mare, si accede anche ad un bunker costruito nella roccia a picco sul mare della seconda guerra mondiale, ora trasformato in museo con cimeli d’epoca, esposti in una sala di 400 m2 scavata a 18 metri di profondità.
Al castello è legata, inoltre, la leggenda della Dama bianca, la moglie di uno dei signori del maniero, da questi gettata nel mare e quindi trasformata nella roccia visibile oggi nella baia, di fronte alla costa.