Situato all’estremità NW di Kotoroski Zaljev, all’interno di Morinjski Zaljev. Ideale per l’ancoraggio diurno e la balneazione. Di notte i venti catabatici che scendono dalle montagne alle spalle di Risan possono essere pericolosi.
Nell’avvicinamento non ci sono pericoli. Il campanile del paese è chiaramente visibile. C’è una banchina sul lato N della baia.
Ancorare in 12 m su fondo di fango molle, tenitore precario.
C’è solo un negozio in paese.
Il paese ebbe un periodo florido nel XVII° secolo dopo che i turchi si erano ritirati dalla regione.
La Madonna dello Scalpello (in lingua montenegrina: Gospa od Škrpjela), è una delle due isole al largo di Perasto nella baia di Risano delle Bocche di Cattaro. L’altra isola è quella di San Giorgio (Sveti Đorđe).
Si tratta di una piccola isola artificiale di circa 3.030 m², facilmente raggiungibile dalla vicina Perasto, creata su un baluardo di rocce su cui furono affondate centinaia di vecchie navi cariche di pietre. Il fondale intorno allo scoglio è profondo circa 40 metri.
L’isola è parte della “Regione naturale e storico-culturale delle Bocche di Cattaro”, dichiarata patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco nell’ottobre 1979.
Secondo la tradizione locale, l’isolotto sarebbe stato creato nel corso dei secoli dai marinai locali dopo che due fratelli trovarono il 22 luglio 1452 su quello scoglio un’immagine di una Madonna con bambino: l’icona fu portata nella chiesa di San Nicola di Perasto, scomparve durante la notte e venne rinvenuta nuovamente sullo stesso scoglio dello Scalpello. Fu così deciso dagli abitanti di costruirvi un santuario e, al ritorno da ogni viaggio in mare, veniva lanciata una roccia nella baia. L’usanza di lanciare sassi è diventata una ricorrenza chiamata fašinada nel locale dialetto, in cui gli abitanti del posto ogni 22 luglio raggiungono lo scoglio al tramonto con le proprie imbarcazioni decorate e legate insieme e lanciano sassi in direzione dell’isola, contribuendo al suo ampliamento.
La chiesa ospita anche un famoso arazzo votivo ricamato da tale Jacinta, che lo realizzò nei 25 anni di attesa del proprio amato di ritorno da un lungo viaggio, fino a quando diventò cieca; per il ricamo utilizzò fibre di argento e oro, ma anche i propri capelli.
Il campanile della chiesa ha una particolare forma cilindrica.
Nell’angolo SE di Tivatski Zaljev, sul lato S di O. Stradioti, questo ancoraggio è protetto da E, NE e N e parzialmente da NW. A W di O. Stradioti (detta anche Sveti Marko) sorge la piccola O. Otok sede di una chiesa e di un monastero.
In avvicinamento da W spicca il campanile su O. Otok. Puntare verso il campanile e passare a S dell’isola. Avvicinando da N dirigere sulla meda che segnala la secca Plicina Tunja. Lasciarla almeno a 200 m a sinistra e portarsi a 193° per evitare la secca di 0,6 m che si estende per NW da O. Otok. Mantenere la stessa rotta e oltrepassarla. È possibile accedere alla baia anche attraverso il passaggio, profondo 4 m , che separa O. Stradioti da O. Prevlaka. In tal caso prestare attenzione ai fondali che avanzano da entrambe le isole.
Ancorare a S di O. Stradioti in profondità adeguate, su fondo fangoso, buon tenitore. Un altro ancoraggio nella baia sul lato S dell’isola, in 3-4 m d’acqua, dove ci sono dei moli in calcestruzzo dove approdare. Non è più consentito l’ancoraggio a E della linea immaginaria N-S che passa tra le isole Stradioti e Prevlaka. Un allevamento ittico a Uvala Krtole.
Il ridosso è buono da N ma l’ancoraggio è esposto ai forti venti da NW.
L’isola si trova nella baia di Teodo, a S dell’omonimo porto ed è la maggiore del gruppo di tre isole allineate che fanno parte dell’arcipelago di Cartolle: il piccolo scoglio del Convento a W, San Marco al centro e l’isola di San Michele a E, la quale è collegata da una strada alla terraferma.
I tre isolotti dividono la parte sud-orientale della baia di Teodo in due insenature: la valle Cartolle (uvala Krtole) e la valle Cucculina (uvala Polje). Una lingua di terra semisommersa che parte dalla costa settentrionale di San Marco e si diparte verso NW è denominata secca Tognola (Pličina Tunja) ed è segnalata da un faro.
L’isola di San Michele prende il nome dal monastero che ospita, oggi in rovina, dedicato a san Michele Arcangelo. Fu costruito nel 1219 sulle rovine di un precedente monastero distrutto dagli arabi.
San Marco o Stradiotti (in serbo Sveti Marko). Il nome risale al periodo della repubblica di Venezia, quando vi era sull’isola uno stanziamento di soldati mercenari di origine greca detti appunto stradioti.
Lo scoglio del Convento, Madonna delle Grazie, Madonna della Pietà (in serbo O. Otok). È interamente occupato dalla chiesa dedicata alla Madonna della Misericordia (del XV° sec. e poi ricostruita nel 1854), dal convento, dal chiostro e da un giardino interno di circa 400 m². Sull’isola è presente anche un altare in pietra dedicato alla dea Giunone Lucina protettrice delle nascite.
Baia molto ampia situata nella zona NW dell’isola di Mljet, incastonata nel fondo di una lunga insenatura protetta da quattro isole boscose nell’area di avvicinamento. Il sito è totalmente racchiuso, è quindi considerato uno degli ancoraggi meglio protetti di questa zona; è il posto più sicuro dove lasciare la barca incustodita.
In avvicinamento da E o da SE, l’ingresso principale si trova tra Otok Mljet e Otok Kobrava. Tra i due c’è un isolotto roccioso, Hrid Kula, sul quale è posizionato un fanale utile alla localizzazione dell’entrata. Passare a N di detto isolotto. Da qui in poi non ci sono più pericoli e il canale che porta all’ancoraggio, pur se privo di fanali, è diretto.
Arrivando da N o da W fare attenzione allo scoglio appena sotto il pelo dell’acqua che si trova 300 m a NE di O. Maslinovac (isola all’ingresso di Uvala Stupa) segnalato da una meda di pericolo isolato. Da questa direzione il canale di accesso passa tra le isole di Mljet e Moračnick. Notare la lingua rocciosa sommersa che avanza per W da O. Školjic. Passare a W di quest’ultimo e tenersi al centro del canale. ATTENZIONE: anche all’interno del canale c’è un basso promontorio, proteso verso E e formato da una cresta rocciosa che fuoriesce dall’acqua di pochi cm e difficilmente distinguibile anche in pieno giorno. A SE di questo pericolo, uno scoglio di fronte a O. Moračnick, ma è coperto da 5,5 m d’acqua.
Un altro accesso passa tra le isole di Ovrata e Kobrava. Qui non ci sono pericoli.
Ancorare nella parte N della baia dove si trova il miglior ridosso. Il fondo fangoso è un ottimo tenitore. Fare attenzione al bassofondo roccioso a NE del castello, a W del quale la tenuta è precaria; fare inoltre attenzione alle rocce che possono incattivare l’áncora. In alta stagione questo ancoraggio è a pagamento.
C’è un tranquillo ancoraggio, ben protetto, vicino alle isole: sul lato S di O. Kobrava o di O. Moračnick. Calare l’áncora e portare una cima a terra.
Il villaggio conta poco più di cento abitanti permanenti. Ha qualche ristorante e caffè, nonché un negozio di provviste di base. Polače si pronuncia Pola-che.
È un insediamento turistico importante, con case di pietra e moderne che si inseriscono in una baia splendida. Il porto è dominato da una collina di 119 m.
Ci sono una serie di antiche rovine risalenti dal I° al VI° secolo: i resti di un palazzo risalente al Basso Medioevo, le rovine di una basilica paleocristiana del IV°-V° secolo e le rovine di due chiese paleocristiane Medievali. Di grande significato è il palazzo romano da cui il nome “Polace” del V° secolo le cui mura dominano il villaggio. Questo è uno degli edifici più grandi della Dalmazia del periodo romano.
La gente del posto vive qui, proprio accanto alle rovine del palazzo.
Il lago Grande e il Lago Piccolo si trovano nella parte meridionale dell’isola Mljet, in una grande valle marina circondata da boschi rigogliosi: i due laghi sono collegati da una canale lungo 30 m e profondo 1,30 m. Nel Medioevo sul canale erano stati costruiti dei mulini che sfruttavano il cambio di corrente che avviene ogni 6 ore. I due laghi sono stati dichiarati Parco Nazionale nel 1960. Le sponde dei laghi sono di roccia bianca che crea un contrasto incredibile con l’acqua turchese: quando il sole colpisce l’acqua si riflette sul fondale roccioso e si creano dei giochi di luce spettacolari che cambiano man mano che il fondale si abbassa.
Mljet ha un mondo sottomarino ricchissimo e diverso: ci sono caverne e scogliere, muri di roccia sommersi e siti archeologici di diverse epoche oltre a relitti, anfore, coralli e colonie di aragoste. L’isola ha un centro immersioni aperto tutto l’anno e qualche centro più piccolo che apre solo con la bella stagione; è possibile noleggiare attrezzatura, iscriversi a corsi e farsi guidare nei migliori siti per immergersi dell’isola.
È un ancoraggio molto frequentato, totalmente ridossato da tutti i quadranti, che intaglia la costa S dell’isola di Lastovo. L’ingresso si trova nella parte E di una baia molto ampia, è facilmente riconoscibile per il potente faro posto sulle scogliere di Rt Struga, sul lato E della baia. C’è un fanale anche sul lato N della baia, con sostegno metallico rosso.
I pericoli principali nell’area di arrivo sono:
– uno scoglio coperto da 2,5 m d’acqua, Pličina Permuravica, circa 600 m a W di
Rt Veljeg mora;
– una secca a 2 m dalla superficiem 1,1NM a W di Rt Struga;
– Hrid Uska, 0,5NM a NW di Rt Struga.
Non ci sono pericoli nelle immediate vicinanze.
L’ingresso è stretto, con una profondità minima di circa 6 m nel canale di accesso. Se si entra con forti venti da S e da SE fare molta attenzione alle raffiche di vento in caduta dalle alture circostanti (venti catabatici).
Ancorare in 10-12 m d’acqua su fango coperto di alghe, buon tenitore. C’è una zona che è banchinata ma le profondità sono scarse. Si può attraccare al pontile sul lato W, prolungato da due corpi morti. C’è un fanale in testa al molo.
Le grandi barche possono ancorare fuori dell’ingresso della baia, ricevendo una buona protezione da bora e scirocco.
È impossibile vederla dal mare aperto.
Sul lato W della baia ci sono delle case e un ristorante. Per gli approvvigionamenti fare riferimento a Lastovo.
Skrivena Luka significa “Baia nascosta”. È un villaggio e una delle più grandi e più belle baie sulla costa meridionale dell’isola di Lastovo. È anche conosciuta come “Portorus”.
Il capo Struga ha un faro che è uno dei più antichi dell’Adriatico (1839).
Un pontone galleggiante con circa 26 posti offre: acqua ed elettricità per imbarcazioni fino a 40 metri. Servizi igienici con doccia, servizio di lavanderia. Una tassa viene addebitata per l’uso del pontone, indipendentemente dal fatto che si mangi al ristorante o no. È consigliata la prenotazione almeno con un giorno di anticipo poichè molto popolare tra i velisti.
Sul versante meridionale dell’isola, nel bel mezzo di cala Skrivena luka, c’è una bella spiaggia nota col nome di “mali žal” (spiaggetta). Con un bagnasciuga di 10 metri, questa spiaggia è l’ideale per i bambini e per chi non sa nuotare. Priva di ombra naturale, si consiglia di portare un ombrellone per ripararsi dal sole. Altro requisito indispensabile sono i sandali di gomma per fare il bagno.
La baia dispone anche di un ristorante, “Porto rosso” che offre ai suoi ospiti ricette autentiche, pane, vino e liquori fatti nel seminterrato della casa di famiglia del proprietario. Pesce fresco, aragoste, calamari e altre prelibatezze del mare arrivano quotidianamente dai pescatori locali.
Il porto di Vela Luka è uno scalo molto utile per rifornire la cambusa, acqua e carburante ma soprattutto ha un ridosso eccezionale! Infatti è accessibile con qualsiasi condizione meteomarina ed è facilmente localizzabile sia di giorno che di notte. I pericoli in avvicinamento sono:
– una secca rocciosa di fronte a Rt Velo Dance;
– scogli a N di Otok Proizd;
– una secca isolata all’interno di Zaljev Vela Luka, coperta da 6 m d’acqua, giace mezzo miglio a WSW di O. Kamenjak
che reca un fanale e una meda;
Di notte passare a S di O. Kamenjak e puntare sul fanale posto sopra la punta sul lato N dell’ingresso di Vela Luka, passando a N di O. Ošjak.
Di giorno e con condimeteo favorevoli si può passare O. Ošjak da S restando al centro del canale per evitare i bassifondi che orlano O. Ošjak e O. Korčula.
Tra il molo del traghetto e la banchina carburante sono disponibili tre file di boe riservate al transito, ma alcune barche ancorano anche a N delle boe. Le barche con pescaggio ridotto possono ancorare e portare una cima a terra nella parte N del porto interno, prestando attenzione al cavo che attraversa la baia all’ingresso. Molte barche locali stanziano sui gavitelli lungo le sponde e possono essere soggette a beccheggio. Fondo di fango, sabbia e alghe, buon tenitore. C’è un ancoraggio ben protetto in fondo a Uvala Plitvine, la baia a NW del porto, in 9 m d’acqua. In ogni zona è dovuta una tassa aeroportuale.
La banchina principale è ridossata da tutte le direzione ma può diventare scomoda con onde o vento da W (compresa la brezza pomeridiana). A NW del porto il ridosso è completo e non è disturbata dal moto ondoso provocato dalle altre barche di passaggio.
Acqua e carburante alla banchina preposta; aperto 07:00-21:00 a luglio e agosto; 07:00-19:00 lun.sab e 07:00-13:00 dom negli altri periodi. Corrente sulla banchina a NE del distributore. In paese tutti i servizi utili. Interventi su scafo e motore.
Vela Luka è la cittadina più grande sull’isola Korčula e la seconda per popolazione. Si affaccia su una baia profonda più di 9km, una delle più sicure dell’Adriatico protetta, oltre che dalla sua particolare forma allungata, da piccole isole, ripide scogliere e numerosissime piccole insenature. Abbracciata dal rilievo collinare dominato dal monte Hum, sul quale si trova il belvedere con un panorama mozzafiato sulla città, il mare e il tramonto…
L’abitato si sviluppò all’inizio del XIX° secolo in una profonda baia al riparo dai venti. Gli abitanti sono dediti all’agricoltura, alla pesca, al turismo e all’industria.
L’antico edificio barocco Villa Castello e stato rimodernato per farvi un Museo e un centro culturale dove si trovano sia una collezione di reperti archeologici che una collezione d’arte moderna.
Tra gli edifici di rilievo vanno citate:
– La chiesa parrocchiale di San Giuseppe del XV° secolo – una costruzione classicistica portata a termine nel 1848 –
che vanta una Via Crucis con 14 piccoli rilievi;
– La capella di S. Vincenzo del 1589, più volte restaurata.
Numerose sono le baie e le spiagge, raggiungibili con piacevoli passeggiate nella natura tra pinete rigogliose e oliveti centenari. La costa è rocciosa con piccole lingue di ciottoli grandi e piccoli e il mare è limpidissimo.
Due sono le destinazioni preferite dai visitatori per bellezza:
– L’isola Proizd, l’isola dallo splendore naturale, conosciuta per le sue acque cristalline e le bellissime scogliere bianche – le sue scogliere settentrionali, dove si trova la baia Bili Boci, lasciano senza fiato. Situata a mezz’ora di barca da Vela Luka, è disabitata e ha bellissime insenature nelle quali nuotare e fondali tutti da sondare con maschera e boccaglio; è esplorabile tutta in meno di un’ora. Le spiagge sono collegate tra loro da una rete di sentieri con vista sul mare. Vicino al molo, un piccolo ristorante che serve specialità locali, bevande fresche e caffè sulla terrazza affacciata sul mare.
– L’isola Osjak, è percorsa da un sentiero che attraversa la pineta e si affaccia su spiagge di roccia e ciottoli dove fare il bagno o prendere il sole in tutto relax. Nella parte occidentale dell’isola, proprio vicino al sentiero, si trova una grotta circondata da rocce e mare: sull’isola ci sono solo i pini, il mare, le rocce e i grilli.
Va citata anche Baia Gradina, che è una delle baie che forma l’insenatura più grande di Vela Luka ed essendo protetta da tutti i venti è un ancoraggio ideale per imbarcazioni con pescaggio fino a 4 m. La baia ha fondali poco profondi, parzialmente sabbiosi, con spiagge di piccoli ciottoli e per questo scelta da famiglie con bambini.
Le attività principali dell’isola sono il trekking, il ciclismo e le immersioni.
Vicino all’Hotel Posejdon si trova un centro Diving con personale pronto a guidare sub esperti e meno esperti nell’esplorazione degli spettacolari fondali marini intorno all’isola.
Conosciuta per il suo clima mite e i fanghi curativi che hanno portato alla costruzione del centro Spa “Kalos” che offre trattamenti per la salute, terapie, riabilitazioni e trattamenti preventivi oltre a particolari programmi wellness. La città segue il ritmo di due periodi: L’inverno e l’estate. In inverno c’è il Carnevale, o Maskare, e ogni domenica dall’inizio di gennaio fino alla fine di febbraio si organizzano feste in costume, competizioni con premiazione della migliore maschera e per il migliore carro. Alla chiusura delle festività si tiene una grande parata nel centro della città.
Il periodo estivo si apre il 24 giugno, il giorno di San Giovanni, e si celebra con la tradizionale regata da Gradina al centro cittadino. Durante l’estate vengono organizzati i “Festival del Folklore Dalmata”. In luglio e agosto si tengono concerti e manifestazioni culturali, il 24 luglio di ogni anno la regata di Sveti Ivan, il giorno di San Giuseppe la rappresentazione medievale Kumpanija con fiera di prodotti artigianali.
Ci sono spettacoli settimanali del gruppo vocale “Kumpanja”, mostre di artisti locali, serate dei pescatori con degustazione di piatti tradizionali a base di pesce freschissimo e concerti di musica classica, ma anche moderna.
In paese ci sono poi numerosi bar con musica dal vivo che organizzano anche concerti di gruppi locali.
La terza domenica di agosto viene organizzata la Maratona di Nuoto su una distanza di 4,5 km con premi in denaro, riconoscimenti particolari al più giovane e al più anziano maratoneta.
Nel paese sono attive anche alcune “clappe”, gruppi di cantori molto folkloristici famosi anche all’estero.
Il promontorio Rt Veli Zaglav divide il porto di Brna dall’insenatura di Uvala Kosirina, a N del paese. Sono protetti da tutti i venti, eccetto da quelli da SW.
Brna si presta bene per la sosta notturna, mentre Kosirina è meglio ridossata, specialmente da W, anche se è meno profonda rispetto a Brna.
Il porto è facilmente localizzabile anche dal largo sia di giorno che di notte. La torretta al di sopra del promontorio è un riferimento utile per individuare l’ingresso. Punto cospicuo è l’antenna radio sulla collina a E dell’ingresso.
Giungendo da E non ci sono pericoli, anche se sarebbe prudente tenersi a distanza dal promontorio per via dei fondali inferiori ai 6 m a W della punta.
Scapolando all’esterno la catena di isole antistanti, da W, non ci sono pericoli. Passando invece all’interno delle suddette isole, si incontrano: La secca al largo di O. Kosor coperta da 3,5 m d’acqua; Hrid Čerin, un basso isolotto situato a S di Prižba; le secche a NW e a NE di O. Stupa coperte rispettivamente da 6 m e da 5 m d’acqua.
Ancorare in 7 m d’acqua in fondo alla baia, fissando una cima a terra in caso di bora. Il ridosso è migliore all’interno di Uvala Kosirina, in 5-8 m d’acqua su fondo di fango e sabbia. Per sicurezza anche qui portare delle cime a terra.
Il ridosso è buono da tutte le direzioni, eccetto da SW e W. In questo caso arriva la risacca in porto. Uvala Kosirina è riparata da tutti i venti, eccetto quelli da SW.
Acqua e corrente in banchina. Supermercati, chioschi, bar e ristoranti. Informazioni turistiche.
Villaggio lagunare sul lato S dell’isola di Korčula, situato 4 km a SW dal centro di Smokvica. La penisola Mali Zaglav divide la laguna in due parti; nella parte meridionale, si trovano villaggio e piccolo porto.
L’area è famosa per i suoi vigneti e per gli apprezzati vini Rukatac e Posip. Brna si è sviluppato nel XIX° secolo come un porto per l’esportazione del vino dal vicino villaggio di Smokvica ad altri porti sul Mare Adriatico e Mediterraneo. Oggi, è orientata sul turismo. Poco vicino, nella laguna Istruga si trova un centro sportivo con due campi da tennis, campo da bocce, tennis tavolo e beach volley. Nel villaggio c’è un negozio, ufficio postale e vari ristoranti con una grandiosa offerta di pesce fresco, frutta e verdura, olio d’oliva e vino.
Il villaggio è conosciuto anche per le numerose piccole spiagge di ghiaia circondate da pinete e da mare cristallino. Molto rilassante.
Questa baia, che non va confusa con Luka Račišće sulla costa N dell’isola, offre un ancoraggio protetto. Posizionata a SW di Otočić Vrnik, in un posto non particolarmente bello, con molte case e molti gavitelli.
Per l’avvicinamento, si usano le informazioni di Otočić Vrnik, riportate di seguito:
Arrivando da NW attraverso Kanal Ježevica fare attenzione alla lingua, che si estende per 200 m verso NE da Rt Soline a Otok Korčula, che è coperta da appena 2,5 m d’acqua. Sul lato opposto del canale, a W di Otočić Planjak, una meda luminosa segnala degli scogli affioranti a S e a W della stessa. Arrivando da NE prestare attenzione a Greben Krastovica, un insidioso bassofondo roccioso situato a NE di O. Vrnik. Giungendo da SE passare tra Hrid Knežić, isolotto a NE di Uvala Tatinja, e Otočić Gubavac, l’isola più grande a N dello stesso. Prestare attenzione alla secca di 5 m che giace 800 m scarsi a E di Hrid Knežić.
L’ancoraggio è all’interno della baia in profondità adeguate, a SW del cavo che la attraversa in prossimità dell’ingresso.
C’è un buon ristorante a NW dell’ancoraggio. Per i servizi rivolgersi a Lumbarda, un paese poco distante, fornito di negozi, ufficio postale e ristoranti.
Questo isolotto con il suo borghetto, è separato da Otok Korčula da un canale largo circa 200 m e profondo poco più di 5m. Sul lato NW, vicino a un gruppo di case, c’è una piccola banchina. L’ancoraggio, posizionato sulla costa SW, fornisce ridosso da tutti i venti eccetto da SE. L’isola è integra e non ci sono servizi.
Arrivando da NW attraverso Kanal Ježevica fare attenzione alla lingua, che si estende per 200 m verso NE da Rt Soline a Otok Korčula, che è coperta da appena 2,5 m d’acqua. Sul lato opposto del canale, a W di Otočić Planjak, una meda luminosa segnala degli scogli affioranti a S e a W della stessa. Arrivando da NE prestare attenzione a Greben Krastovica, un insidioso bassofondo roccioso situato a NE di O. Vrnik. Giungendo da SE passare tra Hrid Knežić, isolotto a NE di Uvala Tatinja, e Otočić Gubavac, l’isola più grande a N dello stesso. Prestare attenzione alla secca di 5 m che giace 800 m scarsi a E di Hrid Knežić.
L’isola di Vrnik, con l’omonimo villaggio dove vivono solo poche famiglie, è un’isola minuscola ed è la più vecchia e la più famosa cava di pietra risalente all’epoca romana, dell’isola di Korčula. È l’unica isola dell’arcipelago a essere abitata.
Sull’isola ci sono 29 cave di pietra e a W di Vrnik, vi è la famosa isola-cava di pietra di Kamenjak.
Dai tempi antichi fino alla metà del XX° secolo, i cittadini di Korčula lavoravano e vendevano la pietra per tutta la regione dell’Adriatico con molta abilità e molto successo. L’alta qualità di tale calcare è stato utilizzata nella costruzione di alcuni famosi monumenti, quali: la Basilica di Santa Sofia a Istanbul, il Parlamento di Vienna e il Municipio di Stoccolma oltre che nella costruzione dei più begli edifici pubblici e privati delle città dalmate, quali Dubrovnik e Hvar.
La nuova Chiesa della Madonna della Visitazione risalente all’anno 1856, la troviamo sulla costa accanto alla scuola (che ora è un bel ristorante), mentre davanti ad una delle cave di pietra sulla costa settentrionale vi è la vecchia Chiesa della Madonna della Visitazione che risale al 1674.
L’isola è una delle mete preferite per le escursioni domenicali per la popolazione di Korčula. Vale la pena andare a visitare Vrnik durante il giorno in quanto ha molti piccoli punti di balneazione appartati sul lato orientale dell’isola, dove l’acqua è blu e limpida, fantastica per fare il bagno, contornata da alberi di pino dove si può godere dell’ombra nelle calde giornate estive.
Ancoraggio sito a mezzo miglio dalla cittadella di Korčula, la quale merita sicuramente una visita approfondita. Non sicuro in presenza della bora (venti da N-NW). Ci sono molti ormeggi stanziali. Ancoraggio molto frequentato in alta stagione; da uno dei bari adiacenti la musica è assordante.
Baia che si apre 600 m a SE del marina di Korčula. Arrivando da E prestare attenzione a Pličina Križ, la secca che giace poco meno di 400 m a NE del promontorio omonimo coperta da 4 m scarsi d’acqua.
Ancoraggio regolamentato, a pagamento. Il punto più ridossato si trova a S del piccolo isolotto roccioso contornato da bassifondi, in 5 m d’acqua. Avvicinarsi lasciando l’isolotto a sinistra. In alternativa, a N dell’isolotto in 10 m d’acqua avendo cura di evitare la conduttura. Il fondo fangoso è un ottimo tenitore, specialmente a S dell’isolotto.
Baia che fornisce protezione da tutti i venti, specialmente dalla bora e dallo scirocco.
Ristoranti e bar nelle vicinanze. Un supermercato sulla strada per Korčula dove si trovano tutti i servizi utili.
Korčula è una delle isole più apprezzate della Croazia per le sue stupende spiagge e per l’elevato numero di ore di sole, ma soprattutto deve la sua fama ai numerosi e rinomati monumenti che attendono i turisti nell’omonima città.
Il paesaggio dell’isola è vario e chiaramente mediterraneo: le catene montuose sono coperte di pini silvestri, mediterranei e cipressi, mentre la parte centrale dell’isola è dominata da una fitta e profumata macchia: palme, mandorli, fichi e melograni donano all’isola un’atmosfera davvero edenica, senza dimenticare gli agrumi coltivati nelle valli carsiche.
Durante i secoli l’isola venne amministrata da diversi popoli: si parte dagli illiri, dai greci e dai romani, seguiti dai goti orientali e bizantini, veneziani e ungheresi, francesi, inglesi e persino i russi e, per finire, gli asburgici.
La città di Korčula sorge sull’ estremità nordorientale dell’ isola, accanto alla frastagliata linea costiera. Si compone del nucleo storico o Cittavecchia sopra una penisoletta a forma ovale, di un sobborgo barocco sorto immediatamente sotto le antiche mura di cinta e di nuovi quartieri sparsi lungo la costa a E e a W del nucleo antico.
Anche la città museale medievale ha un grande fascino, che già a prima vista regala un panorama mozzafiato. Le vie medievali del centro storico sito sulla piccola penisola, oltre ad essere graziose offrono un’efficace riparo dal vento e dal sole essendo state costruite a spina di pesce. E’ molto imponente e maestoso il viale, raggiungibile tramite una graziosa ed affascinante scalinata, che, attraversando la Porta della Città, conduce al centro storico.
Oltre alla cattedrale di S. Marco vale la pena di visitare anche il Municipio e l’ex Palazzo Vescovile, nonché la stupenda tesoreria al suo interno.
Gli abitanti della città rivendicano i natali di Marco Polo, ma di questo sono convinti solo loro, ancora non ci sono prove essenziali.
Offre uno spettacolo molto realistico la danza della spada organizzata ogni anno, le cui origini sono avvolte nelle tenebre, ma viene presentata con grande entusiasmo al suono di tamburi e cornamuse.
Ovviamente le attività più praticate sull’isola sono la balneazione e l’immersione. Ai sommozzatori e ai pescatori l’arcipelago offre condizioni davvero ideali. Questo comprende una ventina di piccole isole, dove le scuole ed i corsi da sub attendono gli appassionati con una vasta scelta di programmi.
Spiagge: ciottoli, sabbia e mare cristallino.
L’isola di Korčula ha una costa estremamente frastagliata che si allunga per 182 km su di un mare limpidissimo ricco di insenature e baie e costellata di piccole isole e scogli che si possono raggiungere comodamente in barca.
La costa della parte settentrionale dell’isola è bassa e ospita bellissime spiagge di ciottoli, piscine marine con acque cristalline e fondali poco profondi adatti anche ai nuotatori meno esperti.
La costa della parte S dell’isola è invece rocciosa e scoscesa, ma sorprendentemente ospita spiagge di sabbia tra cui anche la bellissima spiaggia di sabbia dorata Przina molto amata dalle famiglie con bambini perché dotata di punti noleggio sdraio, ombrelloni, pedalò e kayak. Bar e caffetterie.
Tra le più conosciute spiagge cittadine ci sono la Spiaggia dell’Hotel Park, la baia Luka, Banje, Stupe, Planjak e l’isola Badija. Sull’isola ci sono aree di roccia piatta e scogli ideali per prendere il sole e il mare è limpidissimo.
Nello specifico alcune di esse:
Banje – ciottolini, terrazze. Adatta ai bambini. Nelle sue vicinanze ci sono caffetterie e ristoranti.
Luka – sabbia, molto amata da famiglie con bambini con fondali poco profondi e mare limpidissimo. Nelle vicinanze si trovano bar e caffetterie. E’ una delle spiagge più vecchie della città.
Sveti Nikola – rocciosa con terrazze con piccoli moli ideali per tuffarsi in mare.
Anche se la vita sull’isola si è sempre adeguata a regole di modestia, è modesta pure l’alimentazione dei suoi abitanti, tuttavia si è formata una specifica cucina locale molto varia e di buon gusto da gustare nei numerosi Konoba che si trovano sull’isola.
La vita notturna si svolge nei diversi club dove DJ famosi allietano le serate, oppure assistere a concerti di musica dal vivo o semplicemente sorbire un cocktail ascoltando musica di sottofondo.
Situata sulla costa S dell’isola, 6,3NM a W del porto di Sućuraj, baia localizzabile solo da distanza ravvicinata e riconoscibile per la croce posta sul promontorio W e per la chiesetta bianca sul promontorio sul lato opposto dell’ingresso. In fondo delle case abbandonate e qualche casa vacanza. Il paese più vicino si trova a mezzo miglio.
Non ci sono pericoli nell’avvicinamento. L’insenatura è aperta a S e con venti da meridione entra un po’ d’onda. Buona la protezione da W a E passando da N.
Ancorare in 10 m d’acqua su fango buon tenitore. In caso di bora è consigliabile portare le cime a terra.
Ai piedi del villaggio di Gdinj si apre questa tranquilla baia. Un angolo di pace lontano dalla frenesia della città dove, su una spiaggia di ciottoli o all’ombra dei pini, rilassarsi con la freschezza del maestrale estivo, l’instancabile canto dei grilli e i profumi della rigogliosa flora di Hvar. Le acque sono talmente trasparenti che sembra di galleggiare in aria.